L’essere di bosco e di riviera...Jorginho mette in crisi il database statistico
di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85
Un anno e mezzo. Tanto è durato il black out di Jorginho a Napoli. L’italo- brasiliano, voluto fortemente da Riccardo Bigon, era giunto in azzurro nel gennaio 2014 con le stimmate del futuro regista della nazionale salvo poi cadere in un’involuzione tecnico-tattica davvero a tratti imbarazzante. Complice lo stato di forma non eccelso di Valdifiori in questo frangente di stagione, Jorginho si è saputo ritagliare il suo spazio rubando la cabina di regia all’ex Empoli. Che il numero otto azzurro si senta a suo agio in questo 4-3-3, schema che peraltro l’ha esaltato nel Verona di Mandorlini, sono i numeri a dimostrarlo. Nelle ultime due gare disputate contro Bruges e Lazio, Jorginho ha totalizzato numeri pazzeschi sul piano meramente statistico: su 222 passaggi totali ne ha sbagliati soltanto 9, totalizzando una percentuale di suggerimenti riusciti pari al 95.9%..
Una curiosità: Jorge Luiz Frello porta il nickname Jorginho in onore all’ala brasiliana Jorge Amorim Campos che ha giocato nel Flamengo. Se il buongiorno si vede dal mattino, per Jorginho sembrerebbe iniziata una nuova stagione. Magari quella della rinascita. C’è tanto da migliorare, Sarri vorrebbe più verticalizzazioni dall’ex Verona che spesso si limita al passaggio orizzontale senza prendersi rischi. In questo Valdifiori può essere un brutto cliente per il centrocampista di Imbituba. La concorrenza può solo che fare bene, perché sia Jorginho che Valdifiori hanno testa e piedi per far girare questo Napoli. Toccherà a Sarri scegliere in ogni gara l’uomo giusto.
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