vaccino astrazeneca
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Napoli, 54enne in gravissime condizioni dopo il vaccino AstraZeneca. I familiari: "In fin di vita per una trombosi, non aveva malattie! Tre giorni dopo la somministrazione..."

15.03.2021
21:40
Redazione

Napoli, Sonia in coma in condizioni gravissime dopo il vaccino AstraZeneca. Arrivano le parole del fratello disperato

Napoli - Antonio Battaglia è il fratello di Sonia, la donna di 54 anni, sposata e madre di 3 figli, ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale del mare di Ponticelli dopo il vaccino AstraZeneca. La donna è di San Sebastiano al Vesuvio e, in quanto insegnante, aveva ricevuto una dose di vaccino AstraZeneca. Si è trattato di una dose che è poi stata ritirata dal mercato a causa dei recenti fatti di cronaca. A parlare è il fratello: "Ha fatto il vaccino il primo marzo ed è sempre stata in ottima salute. Adesso è in fin di vita a causa di una trombosi massima. E’ importante che questo tipo di vaccino sia fermato, prima che la notizia del blocco anche in Italia diventasse ufficiale. Il mio appello è rivolto a medici, in particolare ematologi, che possano aiutare mia sorella. Bisogna assolutamente trovare la correlazione tra AstraZeneca e le gravi conseguenze. Molte delle persone che sono state vaccinate hanno riscontrato sintomi più o meno gravi”.

Ricoverata in gravissime condizioni dopo vaccino AstraZeneca, il figlio via social

Il figlio, sui social, scrive: "Mia mamma non è morta, ma abbiamo bisogno di un aiuto di tutti affinché possano vederla tutti i dottori. Vi prego aiutateci".

"Mia mamma, una donna di 54 anni fin ora sempre stata sana come un pesce. Il giorno seguente al vaccino stava bene tanto che è andata a lavorare - racconta il figlio - Due giorni dopo ha avuto la febbre (nella norma rassicurati dalla dottoressa). Terzo giorno, mia mamma ha iniziato a vomitare senza sosta, abbiamo chiamato l'ambulanza. Le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo. Mia mamma dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava. Il giorno 12 sera abbiamo richiamato l'ambulanza la quale dopo aver controllato i parametri vitali si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo".

"La mattina seguente ovvero ieri, 13 marzo (l'altroieri, ndR) - va avanti il ragazzo - ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile. L'ho presa in braccio e portata in pronto soccorso all'Ospedale del Mare, dove è stata ricoverata d'urgenza per emorragia celebrale, nel durante ha avuto anche un infarto. Dopo essere riusciti a parlare con i dottori nel pomeriggio ci hanno informati che nel giro di due ore ha avuto una trombosi massima, che ha preso tutti gli organi del corpo; emorragia celebrale e un'occlusione dell'aorta causata da una placca. Non si può intervenire in nessun modo perché l'eparina aumenta ulteriormente l'emorragia al cervello".

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