
Napoli, 54enne in gravissime condizioni dopo il vaccino AstraZeneca. I familiari: "In fin di vita per una trombosi, non aveva malattie! Tre giorni dopo la somministrazione..."
Napoli, Sonia in coma in condizioni gravissime dopo il vaccino AstraZeneca. Arrivano le parole del fratello disperato
Napoli - Antonio Battaglia è il fratello di Sonia, la donna di 54 anni, sposata e madre di 3 figli, ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale del mare di Ponticelli dopo il vaccino AstraZeneca. La donna è di San Sebastiano al Vesuvio e, in quanto insegnante, aveva ricevuto una dose di vaccino AstraZeneca. Si è trattato di una dose che è poi stata ritirata dal mercato a causa dei recenti fatti di cronaca. A parlare è il fratello: "Ha fatto il vaccino il primo marzo ed è sempre stata in ottima salute. Adesso è in fin di vita a causa di una trombosi massima. E’ importante che questo tipo di vaccino sia fermato, prima che la notizia del blocco anche in Italia diventasse ufficiale. Il mio appello è rivolto a medici, in particolare ematologi, che possano aiutare mia sorella. Bisogna assolutamente trovare la correlazione tra AstraZeneca e le gravi conseguenze. Molte delle persone che sono state vaccinate hanno riscontrato sintomi più o meno gravi”.
Ricoverata in gravissime condizioni dopo vaccino AstraZeneca, il figlio via social
Il figlio, sui social, scrive: "Mia mamma non è morta, ma abbiamo bisogno di un aiuto di tutti affinché possano vederla tutti i dottori. Vi prego aiutateci".
"Mia mamma, una donna di 54 anni fin ora sempre stata sana come un pesce. Il giorno seguente al vaccino stava bene tanto che è andata a lavorare - racconta il figlio - Due giorni dopo ha avuto la febbre (nella norma rassicurati dalla dottoressa). Terzo giorno, mia mamma ha iniziato a vomitare senza sosta, abbiamo chiamato l'ambulanza. Le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo. Mia mamma dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava. Il giorno 12 sera abbiamo richiamato l'ambulanza la quale dopo aver controllato i parametri vitali si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo".
"La mattina seguente ovvero ieri, 13 marzo (l'altroieri, ndR) - va avanti il ragazzo - ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile. L'ho presa in braccio e portata in pronto soccorso all'Ospedale del Mare, dove è stata ricoverata d'urgenza per emorragia celebrale, nel durante ha avuto anche un infarto. Dopo essere riusciti a parlare con i dottori nel pomeriggio ci hanno informati che nel giro di due ore ha avuto una trombosi massima, che ha preso tutti gli organi del corpo; emorragia celebrale e un'occlusione dell'aorta causata da una placca. Non si può intervenire in nessun modo perché l'eparina aumenta ulteriormente l'emorragia al cervello".