Processo morte Maradona, è giallo sull'operazione: scatta la perquisizione in clinica

08.05.2025
14:40
Redazione

Ultime notizie SSC Napoli - L'edizione odierna de Il Mattino torna sul processo per la morte di Maradona ed è giallo sull'operazione, ecco gli ultimi sviluppi:

"Il processo per la morte di Diego Armando Maradona è cominciato quasi due mesi fa, l'11 marzo. E finora non sono mancati i colpi di scena. L'ultimo martedì sera, al termine dell'udienza in cui sono stati ascoltati alcuni medici della clinica Olivos, dove Diego era stato operato il 3 novembre 2020, ventidue giorni prima di morire, per un ematoma subdurale. Una serie di contraddizioni nelle testimonianze ha spinto il procuratore generale aggiunto di San Isidro, Patricio Ferrari, a chiedere una perquisizione nella struttura, accolta dal collegio giudicante della terza sezione penale. E così gli uffici della clinica sono stati invasi dagli agenti del dipartimento criminalità informatica della polizia di Buenos Aires. I magistrati vogliono accertare cosa sia realmente accaduto in quegli otto giorni, dal ricovero alle dimissioni, e mettere meglio a fuoco le responsabilità dei medici, quelli di Olivos e della équipe sanitaria che si sarebbe fatta carico di seguire Diego dopo l'intervento, quando venne trasferito nell'appartamento a Tigre, nel barrio di St. Andres, dove morì il 25 novembre.

Gli agenti, da quanto risulta, hanno sequestrato 279 pagine della cartella clinica di Maradona, 6 dati delle analisi di laboratorio e 543 mail che si scambiarono i medici incaricati di seguire quel «paziente complesso e non collaborativo», come venne definito Diego dal neurochirurgo Luque e dalla psichiatra Cosachov, i professionisti che avrebbero dovuto seguirlo più da vicino. Il materiale richiesto dal tribunale è stato messo a disposizione dai medici Juan Molinos, Pablo Castiello e Claudio Gabriel Ravinovich. C'è da accertare un punto dopo le dichiarazioni contrastanti dei dottori Pablo Dimitroff e Fernando Villarejo: Maradona fu o no sottoposto ad esami pre-operatori? E perché quegli esami non figurano nella cartella clinica? Cosa era emerso? Peraltro, è stato precisato che i medici di Olivos avevano sconsigliato l'intervento alla testa, ritenendolo non così grave. Ma il neurochirurgo Luque aveva insistito. Non fu lui, però, ad operare Diego: toccò al collega Pablo Rubino, con l'avallo del paziente".

Queste le dichiarazioni rilasciate dal dottor Dimitroff, responsabile medico della clinica Olivos, che attacca Luque:

«Il paziente aveva difficoltà a muoversi, era lento, e ci sembrava più che appropriato che facesse un po' di riabilitazione fisica. Questo è ciò che abbiamo proposto in un primo incontro a Cosachov, Luque e alle figlie di Maradona: la possibilità di trasferirsi dalla clinica in un centro di riabilitazione che avremmo rafforzato in modo particolare, affinché potesse avere una équipe che lo assistesse in tutto ciò di cui aveva bisogno per la sua malattia psicopatologica, cioè un accompagnatore terapeutico, uno psicologo, uno psichiatra. Quando la famiglia e la équipe medica curante ci hanno detto che non vedevano fattibile la cosa, abbiamo risposto che l'unica alternativa rimasta, se avessimo ritenuto che Diego non fosse in grado di tornare a casa, sarebbe stata quella di dover ignorare la sua volontà».

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