Fpf, l'escamotage di Thohir che 'inganna' la A. Le sei modifiche ECA all'Uefa l'ennesimo favore ai ricchi: De Laurentiis dica 'cca nisciuno è fesso...

25.01.2015
12:00
Bruno Galvan

di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85

Ma il fair play esiste per tutti o vale solo per alcuni club? E’ la domanda che tutti si stanno facendo in queste settimane dopo che l’Inter di Thohir, già avvisata dall’Uefa in materia di Fpf, ha annunciato gli acquisti di Podolski, Shaqiri, Brozovic e Murillo. Per chi mastica poco di bilanci sembrerebbe che il club dell’indonesiano stia aggirando alla grande le regole Uefa, ma tecnicamente non è così. Infatti tutti i calciatori acquistati, sono stati presi con la formula del prestito con diritto o obbligo di riscatto. Cosa vuol dire ai fini economici: che i costi non peseranno sul questo bilancio al 30 giugno, bensì sul prossimo (a partire dal 1 luglio). Gli eventuali riscatti dovrebbero però essere controbilanciati da altrettanti entrate di cassa come ad esempio il riscatto di Alvarez dal Southampton (11 milioni) oppure quello di Alvaro Pereira dal River (5 milioni). Tuttavia l’Inter verrà comunque sanzionata con 7mln dall’Uefa per sforamento del rapporto debito/patrimonio fissato da Platini. Per questo i 50mln che regala il terzo posto in serie A è fondamentale per l’Thohir che si toglierebbe in ottica debito Fpf una zavorra non indifferente.

RIFORMA ECA – L’European Club Association, organismo dove c’è peraltro anche il presidente De Laurentiis, ha chiesto recentemente all’Uefa di cambiare i parametri del Fpf. I club chiedono nello specifico la variazione di sei punti.

1) Welcome Package. Si tratta di nuove soglie di perdita massima per i club controllati da nuovi investitori per incentivare i loro investimenti. La proposta prevede che le società nel cui capitale sono entrati (o entreranno) nuovi investitori possano permettersi una perdita massima di 50 mln nel primo anno, per poi diminuire a 40 nel secondo, a 30 nel terzo e infine a 20 nel quarto. Ai club verrebbe chiesta una garanzia pari al 50% rispetto alle perdite che si avranno nei quattro anni previsti.

2) Salary Cup per ingaggi e ammortamenti. La nuova proposta vorrebbe un tetto predefinito di ingaggi e ammortamenti pari a 200mln per le squadre che fanno la Champions e di 120 per le partecipanti all’Europa League.

3) 5% vincolante ai vivai. I club hanno chiesto alla Uefa che il 5% dei ricavi dei club venga destinato in maniera vincolante al settore giovanile . Con un vantaggio annesso: chi seguirà tale regola, potrà godere di una perdita massima accettabile superiore.

4) Equiparare tutti i club allo stesso regime fiscale

5) Stop alla TPO (Third party ownership, TPO). Si tratta di sospendere partenrship fra club e fondi di investimento per l’acquisto di un calciatore.

6) Nuovo rapporto Debito/equity. La nuova proposta Eca suggerisce che l’indebitamento finanziario netto non potrà essere 3 volte superiore il patrimonio netto del club.

SITUAZIONE NAPOLI – Il Napoli non corre alcun rischio avendo dei bilanci solidi in grado di poter coprire eventuali perdite. Il Fpf non fa tremare De Laurentiis, ma rischia di essere il solito strumento in mano ai poteri forti del calcio. L’Uefa avrà mai il coraggio di punire escludendo dalle Coppe i grandi club europei per il non rispetto delle regole finanziarie? Il pallone scoppia, ma va tutto bene madama la marchesa…

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