CdM - Lorenzo Insigne si è sbloccato: "A me la Juve!"

21.04.2018
15:50
Redazione

Estate del 2012, Lorenzo Insigne, cresceva nel Napoli di Mazzarri. Sono passati sei anni, i sogni del ragazzino sono diventati realtà, sulle spalle ci

Estate del 2012, Lorenzo Insigne, cresceva nel Napoli di Mazzarri. Sono passati sei anni, i sogni del ragazzino sono diventati realtà, sulle spalle ci sono le avventure vissute in Italia e in Europa con la maglia azzurra, i gol al Real Madrid e al Manchester City e la partecipazione ad un Europeo e un Mondiale. Il 15 Luglio 2012 Insigne infiammò la piazza perché, quando gli chiesero a quale squadra sogni di fare gol, rispose senza pensarci due volte: «La Juve». La formazione bianconera è il rivale di sempre, l’avversario di ogni napoletano che decide da bambino di tifare per la squadra della propria terra. Lorenzo ha coronato il suo sogno, al San Paolo ha fatto gol alla Juventus nel 2-1 del 26 Settembre 2015, quando Higuain indossava ancora la maglia azzurra, una gioia che non ha mai vissuto a Torino anche se in un certo senso ha partecipato ai tre gol azzurri realizzati allo Stadium. Reti amare che non hanno mai portato punti ma comunque messe a segno con la sua partecipazione. Sei anni dopo, Insigne è uno dei rappresentanti del patto scudetto che sta animando l’annata degli azzurri, l’ambizione comune che spesso ha spinto tutti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, come dimostrano i 28 punti conquistati in rimonta. Le frequenti sostituzioni di Hamsik l’hanno portato spesso ad indossare la fascia di capitano, un ruolo vissuto con passione e trasporto emotivo, a volte anche con degli eccessi, come i conflitti avuti nelle partite contro il Chievo Verona e l’Udinese. Mercoledì sera Insigne è tornato al gol dopo un mese e mezzo d’astinenza, è stato uno dei migliori in campo, proponendosi come punto di riferimento costante nello sviluppo della manovra. Insigne ha fatto gol, è stato al centro di altre occasioni, ha realizzato sei passaggi chiave, mettendo i compagni in condizione d’andare al tiro ed è l’azzurro che ha provato di più il dribbling tentando dieci volte di saltare l’uomo e riuscendoci in cinque occasioni. All’andata lasciò prima il campo per infortunio, domenica sera il Napoli s’affida al genio del suo leader costruito in casa.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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