Raspadori
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CorSport - Raspadori trascina Napoli, è l'attaccante più in forma: a Parma la partita del destino

14.05.2025
20:10
Redazione

Giacomo Raspadori è pronto ad entrare ancora una volta nel destino del Napoli. L'attaccante azzurro è quello più in forma del Napoli, con McTominay il giocatore più decisivo della squadra al momento

Napoli - Giacomo Raspadori è pronto ad entrare ancora una volta nel destino del Napoli. L'attaccante azzurro è quello più in forma del Napoli, con McTominay il giocatore più decisivo della squadra al momento. A Parma per entrae nel destino. Perché, come riportato dal Corriere dello Sport, per Raspadori domenica si respira aria di derby scudetto: è nato a Bentivoglio ed è cresciuto a Castel Maggiore, provincia di Bologna, cento chilometri (e novecento metri) di strada da Parma, la città che il signor Caso ha trasformato in una tappa cruciale del duello sportivo con l’Inter per la vittoria del campionato. Per lui sarebbe stata già speciale così, figuriamoci con la sua carta d’identità in tasca, la famiglia e gli amici in tribuna al Tardini e il passato da stellina del Sassuolo. La via Emilia del destino.

Raspadori ha trascinato il Napoli da Monza al Genoa: ha suggerito l’assist dell’aggancio a McT e poi, quando è tornato in campo dal primo minuto, ha scritto il gol della vittoria e della liberazione a Lecce e il momentaneo 2-1 sul Genoa che avrebbe potuto stemperare un pizzico la tensione prima di Parma. E invece, niente da fare: sarà un ritorno a casa - e dintorni - molto più thrilling di quanto probabilmente anche Jack avrebbe immaginato dopo il gol della domenica dei rimpianti al Maradona, bello e cercato; costruito ancora insieme con McTominay, il suo gemello diverso che però in campo capisce al volo. Parlano il linguaggio universale del calcio, i due. Dialogano, si scambiano favori come assist, fanno siparietti da furbastri del limite dell’area come sulla punizione di Lecce. Ci hanno provato e ci proveranno ancora.

L’idea è che in questa fase sia davvero difficile rinunciare a Raspa, a maggior ragione se in ballo ci sono sei punti preziosi come l’oro puro. Sei come i gol realizzati finora in campionato - e in stagione -, cinque dei quali in appena nove presenze da titolare, più quello all’andata contro il Venezia sbucando dalla panchina e da un periodo tremendo. Ma il calcio è così, oggi sei sull’uscio e domani in formazione, dal primo minuto a lottare per lo scudetto nel nuovo 4-2-3-1 che ha concesso a Raspadori di esprimersi a sostegno del centravanti, così come piace a lui. Da seconda punta o trequartista, come vi pare e sempre declinando il ruolo con un moto perpetuo, abbassandosi a legare il gioco e poi strappando verso l’area. Uno stantuffo. L’unica variabile? Potrebbe avere le sembianze di Neres, cioè di una mutazione tattica che Conte potrebbe prendere in considerazione in virtù del rientro del brasiliano, ripristinando il 4-3-3. 

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