
"E' come un padre!", Sarri domenica ritrova Saponara. Da Firenze: "Quell'sms di Sarri e i 18 milioni dal Napoli..."
Domenica c'è Fiorentina-Napoli e per qualche ora si rincontreranno Sarri e il suo ex calciatore, Riccardo Saponara. Per lui, Saponara, non è
Domenica c'è Fiorentina-Napoli e per qualche ora si rincontreranno Sarri e il suo ex calciatore, Riccardo Saponara. Per lui, Saponara, non è un giocatore qualsiasi, è qualcosa di più. «Domani giocheremo contro dieci buoni giocatori e un fuoriclasse», disse di lui alla vigilia dell'Empoli-Napoli del settembre 2015. «Uno che molto presto se ne andrà all’estero perché nessuno in Italia se lo potrà permettere», aggiunse.
Pioli se lo gode e contro il Napoli punterà su di lui dal 1'. La speranza è che la prestazione sia migliore rispetto alla sfida col Sassuolo, deludente per il centrocampista di cui Sarri è innamorato dai tempi di Empoli. Come scrive l'edizione odierna del Corriere Fiorentino,
SAPONARA - SARRI, LA STORIA
"Serve una risposta, quindi. Immediata. E quale migliore occasione di questa? Quale miglior stimolo se non quello di dimostrare a Sarri che, in fondo, aveva ragione? Tra i due, c’è sempre stato un rapporto particolare. Non a caso, Sapo, definisce l’allenatore del Napoli il suo padre calcistico. Basta farsi un giro sul profilo Instagram del trequartista viola: una foto, i due abbracciati e una frase. «Come un padre».
Chiaro, no? Del resto è stato Sarri a cambiargli ruolo. Arrivato ad Empoli come esterno, Saponara non riusciva ad incidere. «Ha troppa qualità per stare sulla fascia — disse Sarri ai suoi collaboratori — va portato nel vivo del gioco». Detto, e fatto. Messo dietro le punte, Ricky è esploso. Stagione 2012/2013, campionato di Serie B. Score finale: 36 presenze, tutte da titolare, 11 gol e 14 assist. Più 4 presenze, condite da due gol e un assist nei playoff. Tanta roba. Poi, in estate, la separazione.
Riccardo se ne andò al Milan, per quella che doveva essere (nei pensieri dell’allenatore toscano, ma anche del club rossonero) l’inizio di una carriera da campione. Invece no. Infortuni, difficoltà di ambientamento, una squadra in pieno caos. In rossonero il ragazzo si perse. Per ritrovarsi, aveva bisogno di tornare a casa, tra le braccia del babbo. «Buon compleanno, mister», gli scrisse il 10 gennaio del 2015. Un sms, al quale Sarri rispose (più o meno) così: «È inutile che mi mandi gli auguri, se non torni a Empoli non me ne faccio di niente». Passò qualche giorno e, Saponara, tornò davvero, Risultato? Diciassette presenze, 7 gol, 4 assist ed Empoli salvo. Il totale è presto fatto: in 57 partite giocate agli ordini di Sarri, Riccardo ha segnato 20 gol, regalando 19 assist.
Numeri da fuoriclasse appunto. Non a caso, una volta passato al Napoli, il mister fece di tutto per portarlo con sé. Era (quasi) fatta per circa 18 milioni ma l’affare, alla fine, non si fece. I due, comunque, ogni tanto si sentono ancora. Qualche messaggio. Niente di più. Come un padre e un figlio che sanno di volersi bene, e non hanno bisogno di ripeterselo in continuazione. Domenica, però, saranno avversari. Come in quel settembre del 2015. Uno, da poco allenatore del Napoli. L’altro, trascinatore dell’Empoli. La gara finì 2-2 e, Riccardo, ci mise 3’ a trovare il gol. Babbo contro figlio. L’allievo contro il maestro"