Gazzetta - La Lega Serie A fa la guerra alla pirateria e la Supercoppa araba imbarazza

19.07.2019
14:40
Redazione

Guerra alla pirateria

Notizie Calcio - Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, in Italia ci sono 5 milioni di persone che hanno utilizzato le Iptv (cioè i televisori via Internet) illegali per accedere a contenuti audiovisivi come film, serie, partite. 

E 4,7 milioni (1,2 milioni in più rispetto al 2017) hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live, con un’incidenza del 38%, il doppio rispetto agli altri Paesi europei. Sono allarmanti i numeri dell’ultima ricerca Fapav-Ipsos ed è per questo che la Lega Serie A, detentrice di uno dei prodotti più pregiati (e più richiesti), ha deciso di combattere una guerra senza esclusione di colpi contro la pirateria. 

«È il vero fattore determinante per il successo o meno del prossimo bando dei diritti tv. O riusciamo a invertire questo processo, oppure gli scenari apocalittici della ricerca si materializzeranno», spiega l’a.d. Luigi De Siervo.

La stessa Lega, però, si trova a dover fronteggiare su scala internazionale un caso clamoroso, che la riguarda in una duplice veste. beIN Sports, il colosso tv della famiglia reale del Qatar, ha accusato il governo dell’Arabia Saudita di complicità con la piattaforma illegale BeoutQ, che propone a prezzi scontati i contenuti sportivi qatarioti, compresa la Serie A, vendendo alla luce del sole i decoder nei negozi sauditi. Quella stessa Arabia che ha sottoscritto un ricco contratto con la Lega per la disputa di 3 edizioni della Supercoppa italiana in 5 anni. Dopo Juve-Milan i sauditi hanno chiesto di ospitare tra dicembre e gennaio la prossima sfida tra Juve e Lazio. Non ci sono scappatoie nel contratto, ma De Siervo ammette: «Ci sentiamo a disagio a giocare in un Paese che si fa spregio della protezione dei diritti, sebbene il governo dell’Arabia Saudita ci abbia assicurato di condannare la pirateria. La Supercoppa non è a rischio ma abbiamo fatto loro presente il nostro malessere. Per questa stagione non c’è una reale alternativa all’Arabia, ma io intanto mi sono mosso recandomi negli Stati Uniti e in Azerbaigian per le edizioni future».

La Lega ha raddoppiato gli sforzi contro i pirati stringendo accordi con altri due partner tecnologici, uno israeliano e l’altro spagnolo, e raggiungendo sostanzialmente un automatismo nell’individuazione dei siti illegali. Si susseguono le pronunce di spegnimento da parte del Tribunale di Milano ma i provider ci mettono quattro giorni per staccare il segnale. «Troppo tempo», tuona De Siervo. Al via una campagna di comunicazione con uno slogan eloquente: «Piracy kills football».

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