
Nuovo studio sulla Solfatara, i risultati sono allarmanti: si rischia un'esplosione idrotermale!
Sul Corriere del Mezzogiorno oggi si parla della Solfatara, la caldera dei Campi Flegrei preoccupa per i rischi connessi a possibili esplosioni idrotermali. A parlarne è la vulcanologa Claudia Principe, ex dirigente di ricerca al CNR-IGG, ora associata a INGV.
Una nuova ricerca dimostra il rischio di "esplosioni idrotermali dovute alla vaporizzazione dell'acqua contenuta in un bacino sotterraneo tra i 2,4 e i 7 km di profondità e all'espansione praticamente istantanea del vapore prodotto". Si è scoperto così che la crisi bradisismica in atto, cioè il sollevamento del suolo iniziato a partire dal 2005, è dovuta proprio all’acqua intrappolata nel sottosuolo.
Un'eventualità del genere causerebbe lo sgretolamento delle rocce che sovrastano il bacino d'acqua, causando la formazione di colate di fango bollente e detriti. Non è però l'unica ipotesi vagliata: un altro rischio ben più grave è rappresentato dalla possibile apertura di una nuova zona di frattura che si estende dal serbatoio intermedio fino alla superficie, innescando un’esplosione idrotermale (detta anche "freatica").
Non resta che tenere la Solfatara sotto osservazione. Per farlo potrebbero essere utilizzati dei pozzi geotermici, da costruire a 4-5 kilometri di profondità.