Prendersi per poi lasciarsi rispettosamente e dignitosamente: il guerriero Behrami lascia il Napoli

02.08.2014
06:00
Bruno Galvan

Senza rancore e senza code polemiche è terminata l’esperienza di Valon Behrami con il Napoli. Il centrocampista svizzero saluta dopo 54 presenze in maglia azzurra, vissute tutte da protagonista, senza mai tirare la gamba indietro, com’è nel suo stile di gioco grazie al quale ha conquistato l’affetto e la stima dei tifosi partenopei. Il suo discreto disagio lo ha portato a scegliere la Germania, la Bundesliga, destinazione Amburgo. Al Napoli andranno circa 6 milioni di euro, bonus compresi. Più di tutti, lo cercava l’Inter di Walter Mazzarri che nell’estate del 2012 chiese al presidente De Laurentiis il suo ingaggio dalla Fiorentina e che adesso dovrà farsene una ragione per non poterlo riabbracciare in nerazzurro. «Giusto, accontentare le richieste di un giocatore ancora nel pieno della propria maturità calcistica». Il presidente però un po’ per sgarbo nei confronti del suo ex allenatore, un po’ perché sarebbe diventato più difficile competere per lo scudetto “senza se e senza ma”, andando a rinforzare una diretta concorrente, ha preferito cederlo all’estero. Guadagnandoci oppure no non è lecito ancora saperlo. Il numero uno del club azzurro lo ha salutato così, sposando perfettamente e forse per la prima volta, la linea ed i sentimenti dei tifosi: «Valon ha sempre onorato la maglia, ha dato tanto al Napoli. Lo voglio ringraziare per il suo grande sacrificio, la grande professionalità e l’essere un vero guerriero ». Eppure il colloquio avvenuto a bordo campo con Rafa Benitez, a pochi giorni dal suo arrivo a Dimaro, sembrava aver riscritto una storia il cui finale sembrava già noto a tutti. Le difficoltà, ancora attuali, della società nel trovare il centrocampista giusto da regalare al tecnico spagnolo per l’appuntamento infallibile dei preliminari di Champions League a fine agosto, avevano fatto credere che tutto l’ambiente puntasse ancora su Behrami. Lo svizzero d’altronde resta un centrocampista di valore assoluto. Di livello mondiale, come la stessa rassegna brasiliana ha dimostrato. Le incredibili doti di ruba palloni sulla metà campo, però non sono state sufficienti a convincere Rafa Benitez che ha deciso di puntare su profili diversi da quello dello svizzero. Eppure all’inizio della scorsa stagione, il rendimento di Behrami si era mantenuto su standard soddisfacenti, nonostante le note difficoltà ad inserirsi nelle idee tattiche dello spagnolo che prevedono un centrocampo a due. Due maglie per tre da condividere con i connazionali Inler e Dzemaili. Poi, quel pestone maledetto rimediato a Cagliari, prima della pausa natalizia, quindi l’arrivo di Jorginho hanno gettato più di ombra sul futuro azzurro di Valon. Nella sua esperienza all’ombra del Vesuvio, il punto più alto lo ha raggiunto nella serata più triste per il club. Quella del 3 Maggio all’Olimpico, Behrami entra dalla panchina a pochi minuti dalla fine per respingere l’assalto viola alla Coppa Italia, poi conquistata insieme ai suoi compagni, iscrivendosi così di diritto nella storia del club. Festeggiamenti contenuti, neanche la cresta dipinta d’azzurro come Marek Hamsik. Quella cresta che non ha mai avuto il piacere di accarezzare dopo un gol segnato in partite ufficiali. Forse questo, sarà l’unico dispiacere personale e dei tifosi nei confronti di colui che ha sempre onorato la maglia che ha indossato e che per questo non sarà mai, da queste parti, dimenticato. Il calcio però, si sa, è fatto anche di queste storie. Prendersi per poi lasciarsi rispettosamente e dignitosamente.

Fonte : Il Roma
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