L'acquisto 'tattico' per Sarri, il Napoli presenta Pavolik

E così la SSC Napoli è riuscita a portare a casa con cinque mesi di ritardo (visto che già sul gong del mercato estivo lo aveva chiesto con insistenza al Genoa) Leonardo Pavoletti, l’uomo che nei piani della società e di Sarri dovrebbe garantire quel quid in più in avanti, nell’immediato ma anche quando Milik sarà totalmente recuperato. Già, perché l’ex Genoa ed il polacco interpretano in maniera diametralmente opposta il ruolo di prima punta: il primo è più dinamico e tecnico ed adora dialogare con i compagni, spesso abbassandosi tantissimo e venendo a lavorare tra le line, il secondo è un autentico rapace d’area di rigore. E fin qui ci siamo.

Ma perché non sfruttare questa loro diversità per un attacco atomico, con Pavoloso a fare da boa e Milik a girarci attorno, come un tempo facevano le classiche seconde punte? Certo, è una soluzione su cui bisogna lavorare tante per creare gli automatismi giusti ed evitare squilibri tattici, ma potrebbe rappresentare un chiavistello interessante per aprire le difese avversarie, spesso arroccate nella loro area di rigore. E come modello, in tal senso, potrebbe esser presa proprio la Polonia, visto che in Nazionale l’ex Ajax gioca proprio così insieme a sua maestà Robert Lewandowski. Con questa soluzione, ovviamente, andrebbe modificato anche il sistema di gioco che trasformerebbe il tradizionale 4-3-3 in un 4-2-4 a trazione anteriore, con Insigne (o Mertens) e Callejon a dare rifornimenti per le punte dalle fasce.

E non sarebbe nemmeno una novità assoluta in casa Napoli, dal momento che si è già vista in situazioni estreme come nel caso di Atalanta-Napoli, quando Sarri gettò nella mischia anche Gabbiadini, schierato accanto a Milik, salvo poi tornare sui suoi passi a fine partita definendo quella mossa un “frutto della disperazione”. Ma questo è un altro Napoli e Pavoletti un altro calciatore, per caratteristiche, rispetto a Manolo. Pavolik: un’altra freccia nella faretra azzurra.

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