Gomorra la Serie, a CN24 parla 'Carlucciello': "Amo Napoli, malgrado i problemi. Vi racconto cosa mi è accaduto dopo la fiction. Insigne un esempio per i napoletani. Maradona? Mi sono disinnamorato del calcio quando ho scoperto la verità"

23.07.2014
21:50
Marco Galiero

Un successo fenomenale su scala planetaria che ha coinvolto Napoli e tanti attori della nostra magnifica terra. Stiamo parlando di 'Gomorra - La Serie', che con i 12 episodi della prima stagione ha raccolto numeri strepitosi in chiave di ascolti e share sulla piattaforma di Sky Italia. La serie, tra zone difficili della nostra città e splendidi paesaggi, è riuscita tramite l'eccellente regia di Stefano Sollima a carpire da vicino tanti aspetti che coinvolgono Napoli. La nostra redazione ha intervistato uno dei principali attori della serie, Walter Lippa, che nella fiction ha interpretato lo spietato killer, 'Carlucciello':


Napoli, città problematica -  "Non solo Napoli, tutte le città densamente popolate hanno sempre tanti problemi. Personalmente ho avuto un incidente grave a causa del manto stradale subito dopo la fine di 'Gomorra La Serie' e, se proprio vogliamo dirla tutta, le strade di Napoli fanno veramente schifo. Via Marina, per esempio, sembra sia stata bombardata. Quelle non sono buche, ma dei veri e propri crateri".

Calcio come unico spiraglio di luce, tu sei tifoso? -"Tifoso del Napoli da sempre. Ho ricordi stupendi di quando il calcio era veramente bello. Ricordi di festa, quando i cori allo stadio erano quelli di Nino D'Angelo. La mia esperienza in 'gomorra' è stata incredibile, abbiamo girato in quartieri dormitori in cui quei poveri ragazzi non avevano spiragli di luce. Non voglio stare dalla loro parte e nemmeno mi sento di penalizzarli. Ho notato che in quei luoghi non ci sono palestre, soltanto campetti di asfalto che poi vengono utilizzati per tutt'altro. Questi ragazzi non crescono con un'alternativa perchè non gli è mai stata data. Io ho avuto l'esempio di mio padre con la giacca che andava a lavorare, loro del padre con la pistola che va a sparare qualcuno. Per loro è quella la normalità. Lo sport è vita, io sono un ex pugile agonista e posso dirlo con certezza. Lo sport ti salva. Se a Napoli non si costruiscono strutture sportive è perchè con queste non si riesce a far soldi. E' l'economia che fa girare il mondo, c'è poco da fare".


Vicenda Ciro Esposito e i fatti del 3 maggio a Roma - "Trovo incredibile quello che è successo a Ciro. Perdere la vita per una partita di calcio è veramente assurdo. Vorrei spendere delle parole per la mamma di Ciro, una donna da cui bisogna prendere esempio. La dignità e la compassione espresse nel suo dolore sono state encomiabili. Mi ha meravigliato soprattutto la sua fermezza nel non inneggiare alla violenza dopo ciò che era accaduto a suo figlio. Fosse successo a me forse mi sarei trasformato veramente in 'Carlucciello". 

Insigne, lo scugnizzo di Frattamaggiore, può essere visto come l'esempio di chi ce l'ha fatta grazie al calcio? "Questo è un esempio positivo. L'esempio di Insigne va preso in seria considerazione. E' quella la strada per salvarsi".

Maradona come esempio per i ragazzini napoletani - "Vi dico solo che quando ho scoperto il 'Maradona-uomo', mi sono disinnamorato del calcio".

Ringraziamenti - "Non smetterò mai di ringraziare Stefano Sollima che ha creduto fermamente in me regalandomi questa meravigliosa opportunità".


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