
Punto 17, l'hair stylist di Hamsik: "A Lisbona fu omaggiato dai tifosi di casa: vi racconto cosa fece. Un suo gesto non lo dimenticherò mai" | VIDEO
Ultime calcio Napoli Punto 17 la gara di addio di Marek Hamsik. L'amico parrucchiere Costantino Intemerato parla del suo rapporto con Marek a CalcioNapoli24
Ultime SSC Napoli - Punto 17, Marek Hamsik dà l'addio al calcio giocato. La partita si terrà il giorno 5 luglio alle ore 19 a Bratislava in Slovacchia allo stadio Tehelne Pole, CalcioNapoli24 la trasmetterà in esclusiva per l'Italia attraverso tutte le proprie piattaforme: sito web, social, Youtube e sul canale 79 del digitale terrestre su Napoli e Caserta.
Costantino Intemerato, parrucchiere di Marek Hamsik, ha parlato di lui, in esclusiva, ai microfoni di CalcioNapoli24:
Intemerato racconta il suo Hamsik
Marek è tuo amico stretto, mi racconti il rapporto con lui?
"Marek è una persona molto intelligente e ha saputo scegliere i suoi amici stretti per il percorso che ha fatto qui a Napoli. Diciamo che io sono arrivato dopo perché aveva stretto sin da subito con i fratelli Pezone, gli amici del villaggio Coppola, a cui lui è legatissimo. Grazie a loro io ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Marek e di frequentarlo. E' giustamente un po' diffidente perché comunque, essendo un personaggio, sappiamo come funziona qui a Napoli, bisogna avere fiducia nelle persone e scegliere bene chi avere al proprio fianco".
La diffidenza ma tu, invece, hai instaurato un rapporto solido con lui. In particolare gli hai curato la cresta, il suo simbolo, il suo segno distintivo.
"Quando Marek arrivò per la prima volta nel mio salone, non pensavo potesse tornare. Si faceva curare la cresta da un altro barbiere che, però, andò a lavorare poi a Londra. Il tempi ci ha permesso di entrare in confidenza e sono diventato il suo barbiere di fiducia. Lui all'inizio, come sapete tutti quanti, aveva una cresta molto lunga che gli arrivava dietro la nuca. Già dopo la quarta e la quinta volta, cercai di fargli qualcosa di diverso per la cresta. Non renderla un semplice rettangolo che già qualcuno magari già aveva creato ma fare qualcosa di mio. Quindi gli feci uno schizzetto su un fogliettino di carta per far capire quello che volevo progettare. Da lì l'accorciammo, facendola più in diagonale e più corta. Piano piano, anno dopo anno l'abbiamo modificata e lasciata loso nella parte più centrale, quella che ancora oggi porta".
Com'è Marek tra gli amici?
"Vi racconto una cosa di sette anni fa che mi è rimasta sempre nel cuore. All'apparenza è un po' sulle sue ma per chi lo frequenta sa che, invece, è speciale e disponibile. Mi ricordo che lui venne dalla Slovacchia verso il 5-6 luglio e sarebbe dovuto partire per il ritiro di Dimaro. Mi chiese di sistemare la cresta. Venimmo nel salone, sistemammo il tutto e andammo a casa mia per riprendere la sua macchina. Un mese prima era nata mia figlia Aurora che oggi ha sette anni e mi chiese di mia figlia e di poterla vedere. Per me è stato un gesto stupendo, fatto da una persona che ha mille pensieri, un qualcosa che ti entra nel cuore. La prese in braccio, ci giocava e questo ti fa capire chi è Marek Hamsik".
Raccontami qualche altro aneddoto che vi riguarda
"Ricordo che a Lisbona, dopo la gara di Champions League, col passaggio del turno, decidemmo di vederci dopo la partita. Finita la partita venne sotto la tribuna a salutarci e scattare foto ma, dopo la doccia, ci raggiunse in un ristorante del posto. Doveva esserci anche Callejon ma alla fine venne da solo. Quando entrò in questo ristorante, noi eravamo in una sala con una trentina di tifosi del Benfica: tutti si alzarono in piedi e lo omaggiarono con cori, regalandogli anche la loro sciarpa. Da lì andammo in un locale al centro di Lisbona, dalla capienza di 50 persone e fuori ce n'erano 500. Mi ricordo che quando uscimmo, tutte quelle persone lo hanno onorato con applausi e con cori. Lui camminava davanti e noi dietro, lui cantava i cori da stadio. Marek è uno scugnizzo napoletano".
Il riferimento va anche al mercato, perché Marek è stato spesso accostato al City, la Juventus, l'Inter eppure ha deciso di restare a Napoli e in particolare a Castel Volturno
"Marek è un ragazzo molto intelligente, aveva percepito che a Napoli poteva diventare il re della città perché dopo Maradona lui era un'icona e lo resterà per tutta la vita. Quando camminava per strada, non passava inosservato. A Castelvolturno ha trovato tranquillità, ha comprato casa, è diventat amico di tutti ma è circondato da poche persone che veramente gli vogliono bene. E' stato sempre tutelato, anche nelle difficoltà".
Quanto pesavano le critiche a Marek? O era uno che si faceva scivolare le cose addosso?
"Marek non era uno che si faceva scivolare queste cose addosso ma sapeva assorbiva e col carattere riusciva ad uscirne. Si faceva scivolare, pur pensando alla giusta soluzione da adottare".
Futuro di Marek? Come lo vedi, allenatore?
"Marek sta studiando per diventare allenatore: quando ha un obiettivo lo raggiunge. Se ha scelto questo percorso, quello di allenatore, lo farà nel migliore dei modi".
Davanti a te c'è Marek, il tuo saluto...
"Marek, ti vogliamo bene. Ti auguro di cuore che possa realizzare tutti i tuoi sogni al di fuori di quelli calcistici. Per te inizia un nuovo percorso e sono sicuro che diventerai un grande allenatore. Ti voglio bene, ti abbraccio e sempre forza Napoli".
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