Centro sportivo Napoli, l'architetto del Viola Park: "Solo di permessi e piano regolatore la Fiorentina ha dovuto aspettare un anno"

03.09.2025
15:30
Redazione

Centro sportivo Napoli, parla l'architetto del Viola Park

Ultimissime Calcio Napoli - L'architetto Marco Casamonti che ha realizzato il Viola Park è intervenuto quest'oggi nel corso di "Radiogoal" in onda tutti i giorni su Kiss Kiss Napoli. 

Nuovo Centro sportivo Napoli, parla l'architetto del Viola Park

"La Fiorentina ci chiese di fare un luogo all'avanguardia. Non pensava soltanto ad uno spazio per la squadra, ma anche spazi da condividere con i tifosi, un luogo che rappresentasse la Fiorentina nella sua totalità. Infatti adesso è anche la sede legale della viola, ci sono sale media, padiglioni eventi, foresteria e due mini stadio dove giocano le partite ufficiali la Primavera, le rappresentative giovanili e quelle femminili. Tra i 50 e 60 posti letto in foresteria per i giovani, poi ci sono anche padiglioni per la prima squadra e poi per la squadra femminile, e tutti con spazi palestra annesse. Sport e cultura in questo centro vanno a braccetto perché anche l'architettura è all'avanguardia.

Ci sono voluti dodici mesi per tutti i permessi relativi alla costruzione ed al piano regolatore. Poi altri ventiquattro mesi, a stretto contatto con la dirigenza e l'impresa che ha lavorato materialmente ai lavori, per costruirlo materialmente. I due asset principali di una squadra di calcio sono rappresentati dallo stadio, possibilmente di proprietà, ed il centro sportivo che però per me devono essere aperti alla città. A Firenze si sta ristrutturando lo stadio con i fondi relativi alla sua condizione di monumento storico. Quindi l'amministrazione comunale sta amministrando i fondi per la riqualificazione dell'impianto.

Abbiamo realizzato per la Lega Calcio un libro che si chiama "Lo stadio del futuro", per dare alle società italiane un modulo che possa indicare la via per costruire un impianto moderno ed all'avanguardia. Il Ministro Abodi sa bene che abbiamo impianti vetusti, non confortevoli e spesso nemmeno confortevoli nella possibilità di vedere al meglio lo sport calcio. Spesso con le piste d'atletica, ad esempio, si vede il campo da troppo lontano e non si fruisce al meglio dello spettacolo.

Oggi c'è una maggiore consapevolezza delle opere pubbliche, ma gli ultimi restauri importanti sono stati fatti negli anni '90 e di impianti nuovi ne sono stati fatti pochissimi. Quando tu fai gli impianti poi ti arrivano anche gli eventi, come capitò al mio studio quando ristrutturammo lo stadio albanese e lì la Uefa decise di assegnargli la finale di Conference League che poi vinse la Roma"

Notizie Calcio Napoli