Inchiesta ultrà, Beretta: "Marotta parlava con me pur sapendo che avevo il DASPO"
«Marotta sapeva che avevo il Daspo». Nell’ultimo interrogatorio (il 20 dicembre scorso) davanti ai pm Paolo Storari e Sara Ombra, titolari dell’inchiesta “Doppia curva” sulle tifoserie milanesi, l’ex capo degli ultrà nerazzurri Andrea Beretta, ora collaboratore di giustizia, è tornato a parlare dei rapporti con la dirigenza interista. «Marotta l’ho incontrato quando ci sono state delle contestazioni, ci siamo beccati, magari eravamo sotto la sede, “Andrea, mi raccomando non fate casino.. tenete…”, la contestazione ci sta magari per gli acquisti che non andavano». Beretta colloca queste conversazioni in un periodo in cui era già gravato da sorveglianza speciale e da Daspo. «Quindi Marotta ha interloquito con lei sapendo che lei era sottoposto a Daspo?», chiedono gli investigatori. «Si, certo», risponde Beretta.
L’ultrà, da settembre in carcere anche per l’omicidio di Antonio Bellocco, l’uomo della ‘ndrangheta portato al vertice della curva un anno fa dall’altro capo ultrà Marco Ferdico, ha poi spiegato che i dirigenti dell’Inter sapevano che c’era lui dietro la società “We are Milano”, che si occupava del merchandising dei tifosi. Parte centrale dell’interrogatorio, anticipato questa sera dal Tg3, il riconoscimento da parte dell’ex capo ultrà di decine di ultrà su album fotografici della polizia giudiziaria. Per ognuno il vecchio leader della Nord ha indicato il ruolo in curva distinguendo tra “azionisti” e “non azionisti”, intendendo per i primi quei tifosi che partecipano solitamente a scontri e azioni violente.
I pm hanno chiesto a Beretta anche di ricordare chi abbia partecipato a precisi “episodi da stadio”, a partire dal 2015, con un’aggressione ai tifosi juventini in occasione di Inter-Juventus e ai romanisti dopo di Inter-Roma. Tutti gli scontri avvenivano con il consenso del capo ultrà interista, ha ammesso Beretta, così come sulla sponda milanista era necessario l’avallo del leader della curva Luca Lucci. Questo quanto scritto da Repubblica.