Conferenza Giuffredi
Conferenza Giuffredi

VIDEO | Di Lorenzo, l'agente: "Resta per Conte, vi racconto gli incontri con Manna, mister e ADL! La verità su Juve e Inter, Folorunsho rinnova e Mario Rui in Portogallo se..."

22.07.2024
21:31
Redazione

Mario Giuffredi rompe il silenzio e parla di Giovanni Di Lorenzo, Matteo Politano, Gianluca Gaetano, Mario Rui e Michael Folorunsho e della loro situazione con il Napoli

Calciomercato Napoli - Mario Giuffredi, agente dei calciatori del Napoli Giovanni Di Lorenzo, Matteo Politano, Gianluca Gaetano, Mario Rui e Michael Folorunsho, terrà nella giornata di oggi un incontro con la stampa per chiarire la situazione dei suoi assistiti.

Giuffredi parla di Di Lorenzo

Segui la premiere del video della conferenza stampa di Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, su CalcioNapoli24, dal Gold Tower Lifestyle Hotel di Napoli:

Queste invece le dichiarazioni integrali di Mario Giuffredi:

"Buonasera a tutti, volevo ringraziare tutti i presenti. Come voi sapete da una settimana, Giovanni Di Lorenzo d'accordo col club ha comunicato tramite una sua lettera la volontà di voler rimanere a Napoli e continuare il suo percorso di vita professionale con il club, e di vita privata con la città. Da parte mia in qualità di agente del calciatore, mi sembra doveroso far chiarezza su ciò che è accaduto e su ciò che si è detto. Ma soprattutto vogliamo fare chiarezza per due motivi: ci teniamo, quando parlo al plurale mi riferisco anche a Di Lorenzo, a far sì che il tifoso del Napoli sappia con chiarezza ciò che è stata la situazione reale. Il motivo è che non deve avere, nel prosieguo, retropensieri negativi sulla persona Di Lorenzo. Il tifoso purtroppo legge i giornali e ciò che si dice in tv, tante volte non sa ciò che realmente accade. Uno dei motivi per cui ho deciso di fare questo incontro con la stampa è perchè voglio fare chiarezza ai tifosi. C'è un altro motivo che crediamo sia giusto chiarire: Giovanni è il capitano del Napoli, non sarà mai uguale ai capitani del resto del mondo. La fascia di capitano del Napoli è stata messa da Maradona, vorremmo che tutti abbiano una idea chiara della persona Giovanni Di Lorenzo, non annebbiata da questa vicenda degli ultimi due mesi. Sono stati due mesi intensi, cercherò di spiegare ogni passaggio di questa vicenda, dopodichè lascerò a voi tutte le domande, sperando di avere anche quelle cattive. Una volta che vi avrò risposto, spero abbiate chiarezza su tutto ciò che è successo su Di Lorenzo. Vogliamo solo affrontare il cammino del campionato e vogliamo farlo in serenità".

Conferenza Giuffredi su Di Lorenzo

"Di Lorenzo dopo lo scudetto si è trovato di fronte a cambi radicali: tre cambi d'allenatore, un cambio dirigenziale con l'addio di Giuntoli dopo tanti anni, ed è arrivato un nuovo ds come Meluso. Nessuno si aspettava di fare un campionato da decimo posto, nessuno pensava ad un giocatore che vince lo scudetto e si trova ad affrontare una annata così particolare e difficile. Durante lo scorso campionato, da parte di Di Lorenzo ci sono stati momenti difficilissimi, ma Giovanni con i suoi compagni ha sempre pensato che in un determinato momento avrebbero rimesso la squadra in corsa. Passava il tempo, ma le cose in realtà peggioravano. Tutto ciò ha portato frustrazione nei confronti del ragazzo, cercava di risolvere i problemi ma si sentiva inerme a fronte della realtà delle cose. La situazione è andata via così, il ragazzo mai pensava di affrontare una annata del genere. C'è stato un campionato non importante da parte del Napoli e nemmeno individuale: Giovanni ha dovuto affrontare tanti problemi, si è sostituito ad alcuni dirigenti: si è dovuto prendere parte di tanti problemi anche non calcistici, tra una società e la squadra. Quando è solo, perchè deve affrontare col presidente tanti problemi, quando i risultati non arrivano e ci sono tanti cambi, arrivi alla disperazione più totale e non hai più la forza di reagire. Tutte queste problematiche si sono portate fino al termine del campionato, più passavano le domenica più si faceva pesante la situazione. Di Lorenzo mi ha sempre detto che se fosse arrivato Conte, era l'unico allenatore per cui sarebbe rimasto. Non perchè voleva lasciare il club in una situazione difficile, ma perchè aveva paura che un altro tipo di allenatore potesse fargli rivivere la stessa stagione vissuta lo scorso anno. L'unico allenatore che gli dava serenità nell'affrontare il campionato, e che gli dava garanzie anche personali, era Conte. Quando ho parlato con il ds Manna ho sempre detto che Di Lorenzo sarebbe rimasto solo se fosse arrivato Conte. Poi sono successe due-tre cose che hanno fatto precipitare il tutto, e che hanno lasciato il segno in Di Lorenzo. In Fiorentina-Napoli Di Lorenzo è in trasferta, non va a giocare la partita e rimane in camera perchè non stava benissimo: a fine partita, quando la squadra deve tornare in treno, il pullman passa a prenderlo, provano a chiamarlo ed il ragazzo non risponde al telefono. I dottori si sono fatti dare la chiave d'emergenza, sono entrati in stanza e l'hanno trovato collassato: è stato un episodio legato al tanto stress dell'annata, ma la cosa che segna è che il giorno dopo escono notizie che dicono che abbia finto tutto perchè aveva un accordo con la Juventus. Non c'è cosa più ingenerosa di questa, in una situazione critica. Ci è rimasto male che il club, nonostante sapesse l'accaduto, non abbia smentito le voci infondate su di lui. Questa è una delle tre cose che hanno fatto star male Di Lorenzo e gli hanno fatto pensare che fosse arrivato il momento di cambiare aria. Poi all'ultima di campionato, Napoli-Lecce: io faccio questo lavoro da 15 anni, non credo si sia mai ricordato un capitano di una squadra contestata sostituito a tre minuti dalla fine, che si prende i fischi da 50mila persone. Prendersi i fischi da soli ha tutt'altro valore, porta un dolore diverso: è stato un episodio veramente angosciante per il ragazzo. Sono convinto che Napoli-Lecce non sia dovuto a strategie di De Laurentiis, ma è un episodio dovuto ad un allenatore che ha fatto una roba che nemmeno nelle fantasie più assolute: è stata una sciagura fatta dal signor Calzona. De Laurentiis non c'entra niente, ma Di Lorenzo si sarebbe aspettato che qualcuno spendesse parole a suo favore, perchè esser fischiati da soli è diverso. Nonostante tutto, il ragazzo era angosciato ma ha sempre vissuto e pensato di voler rimanere al Napoli con Antonio Conte. Anche se non avevamo la certezza che sarebbe arrivato, il Napoli stava parlando con altri allenatori. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, e non lo dico polemicamente perchè Giovanni Manna è un mio amico e lo stimo tantissimo: è un ragazzo che saprà sostituire Giuntoli ai livelli con cui si è espresso il precedente direttore sportivo. Mi dispiace che nei primi mesi sia stato poco collaborativo con lui, mi ha dovuto sopportare. Ma la goccia che scatena tutto sono i colloqui singoli: Manna dice a Di Lorenzo che in caso di arrivo di offerte, il Napoli l'avrebbe presa in considerazione. Manna va da Di Lorenzo non perchè sia il suo pensiero, ma perchè è il pensiero di De Laurentiis. Il presidente disse che tutti i giocatori erano sul mercato, ma io come Di Lorenzo quella frase non la considerai come una questione personale, è un modo di dire quando si parla di offerte indecenti. Quando ti arriva il ds a fare un colloquio personale, ha un impatto diverso sul giocatore perchè parla faccia a faccia. Manna è sempre stato il direttore che sin dal primo giorno mi diceva che Di Lorenzo era insostituibile ed incedibile: forse l'unico errore che ha fatto è andare da Di Lorenzo e riportargli il pensiero del presidente. Il giocatore ha iniziato in modo definitivo a pensare di andare via, dopo l'incontro pensava si fosse chiuso un cerchio: mi chiamò e mi disse di voler cambiare aria, mettetevi nei panni di un ragazzo che fa 99 cose buone, ne sbaglia una e si vede trattato in questo modo, moralmente la prende malissimo. O mettetevi nei panni di chi è stato cinque anni a Napoli, ha fatto 200 partite e non ne ricordo una sbagliata. Si è sentito messo in discussione, gli ha fatto male. In più c'è una cosa detta da De Laurentiis: ha usato il termine giusto, si è sentito abbandonato a se stesso, è la cosa che fa più male. A quel punto, dopo avermi comunicato la volontà di andare via, esce di scena Di Lorenzo ed entro io, da quel momento vado avanti col mio lavoro: ci tengo a chiarire una cosa, io faccio l'agente e devo tutelare gli interessi dei miei giocatori, non devo piacere ai tifosi o ai giornalisti, ho la fortuna di avere la fiducia dei miei assistiti e non posso mai tradirli. Devo fare sempre e solo i loro interessi, in particolare per Di Lorenzo: una parte della mia vita professionale è lui ed è molto importante. Io tratto i miei giocatori come dei fratelli minori, se devo dare un consiglio lo faccio senza problemi. Sono andato avanti con le mie strategie, non sono un pazzo che si alza la mattina e non sa cosa fare. Io calcolo le mie strategie, possono sembrare a volte incoerenti, a volte azzardate, a volte da pazzo scatenato, a volte intelligenti, ma non faccio capire a nessuno dove voglio arrivare e come voglio arrivarci. Da quel momento, se ricordate, faccio una intervista in cui dico che il suo ciclo a Napoli è chiuso, ce l'ho con Calzona per Napoli-Lecce, ma il senso dell'intervista è aver finito l'avventura. Pochi giorni dopo un'altra intervista in cui rivendico in modo ancora più duro i miei concetti: non sfido nessuno, club, tifosi o giornalisti, ma voglio far scaturire due cose, ovvero dopo un impatto mediatico così forte mi aspetto che il club mi dica basta, e se succede mi tolgo ogni pensiero sulla permanenza di Di Lorenzo a Napoli. Volevo una reazione, se il club aveva in mente di fare questa cessione. Oppure, la seconda reazione era quella di far sì che il club tenesse Di Lorenzo e convincermi al 100% che tenerlo non era in modo forzato ma veramente voluto. Questi sono stati i due punti che ho voluto toccare, nel frattempo Conte non era ancora arrivato. Ogni volta che parlo con Manna, gli dico che vogliamo andare via. Non parlavo più con De Laurentiis, non l'avevo più visto da Barcellona-Napoli, e parlavo solo col ds: gli dicevo che volevo andare via, punto e basta. Poi è arrivato Conte, l'allenatore per cui Di Lorenzo avrebbe deciso di rimanere a Napoli. Ma non vuol dire che arriva e lui decide di rimanere, anche con l'avvento di Conte ho cercato di essere abbastanza pesante per far sì che o ci tenessero fuori, o ci tenessero con convinzione. Manna ha organizzato un appuntamento con Antonio Conte, non l'avevo mai conosciuto: all'appuntamento ho trovato un campione da giocatore e da uomo, mi ha sopportato perchè per un'ora gli ho detto che volevamo andare via, elencandogli tutte le motivazioni per cui volevamo andare via. Il mister mi ha ascoltato per un'ora: a differenza di ciò che dicono le persone, Conte non si è mai posto nei miei confronti dicendo 'Di Lorenzo resta e basta'. Non l'avrei mai accettato, sarei andato in guerra fino alla morte. Il mister si è posto in un modo da campione: mi ha ascoltato, ha capito i nostri pensieri e ciò che era successo. Ci ha dato ragione su determinati aspetti, c'è stato un allenatore che si è affiancato a noi e ha fatto di tutto per cercare di rimettere le cose a posto. È stato un allenatore che si è messo nei nostri panni, nei panni di un giocatore che in un anno ne ha passate di cotte e di crude, e ha dimostrato con i fatti di voler tenere Di Lorenzo. Ci ha aiutato a risolvere determinate problematiche, sentir dire che Conte ha detto 'rimane e basta' non mi piace, e questo non è Conte. Lui si è messo vicino a noi e ha provato a risolvere i problemi. Anche con lui ho tirato la corda, volevo capire se fosse determinato a voler tenere Di Lorenzo: ho avuto diverse telefonate con lui, ci siamo scambiati messaggi, due incontri ed una cena. Sono arrivato alla conclusione che potevo fare ciò che volevo, ma Conte a tutti i costi voleva Di Lorenzo ed io non volevo pensieri diversi. Mi sono tranquillizzato e ho tranquillizzato Giovanni sulla volontà del mister. Appurata la sua volontà e quella del ds Manna, io posso dire che l'unico a voler Di Lorenzo alla Juventus fu Manna, prima che arrivasse Giuntoli lì. Sapevo che lo stimasse da tempo, volevo avere la certezze che anche la società volesse tenerlo e non fosse forzato da Conte e Manna. Sono andato in Filmauro per incontrare De Laurentiis dopo tanti mesi, provavo una frustrazione ed una delusione nel vedere il Napoli che dopo Barcellona io non ho più visto partite degli azzurri, ero anche io molto giù di morale perchè sono un agente ma anche un tifoso del Napoli. In Filmauro sono stato 4-5 ore con lui, è stato molto carino e gentile come sempre: mi ha ammesso alcune mancanze che il club aveva avuto nei confronti di Giovanni. Il presidente magari ha avuto anche lui mancanze, ma è un presidente che prende in mano la situazione dopo Spalletti e Giuntoli, ci ha messo dentro soldi e passione e ha avuto risultati pessimi. Il primo ad essere incazzato era lui, ed io al suo posto avrei detto cose peggiori: la delusione dello scorso anno non è facile contenerla, il presidente va giustificato se ha avuto qualche mancanza nei confronti di Giovanni. Io però per 4 ore gli ho detto di non voler rimanere al Napoli, dovevo scalare l'ultimo gradino e mettere alla prova la pazienza e la voglia di De Laurentiis nel tenere Di Lorenzo. C'era anche Chiavelli all'incontro, ha sempre espresso tante belle cose, così come Sinicropi. I dubbi io li ho avuti solo su De Laurentiis, che fosse lui a non volerlo tenere. Andai via dall'incontro dicendogli che non volevamo rimanere, De Laurentiis mi richiamò e mi disse di rivederci a Napoli il giorno dopo: a quel punto ho visto un presidente che non mollava la presa, dopo quattro ore a dirgli che volevamo andare via. De Laurentiis ha avuto la pazienza e l'umiltà di chiamarmi e di convocarmi altre due-tre ore in hotel. Dopo la chiacchiera, ho avuto la certezza che il presidente volesse tenere Giovanni a Napoli, non c'erano più dubbi da parte mia. A quel punto dovevo far attenzione a far stare sereno Di Lorenzo agli Europei, c'erano tante pressioni: l'ho chiamato e gli ho spiegato tutto il percorso di incontri e chiacchierate, al punto da dirgli che se volesse rimanere al Napoli, l'avrebbe fatto con la massima serenità. Non ho deciso io, io ho fatto un lavoro con la convinzione che i giocatori si fidano molto di me. La parola fine però spetta sempre ai giocatori, per quanto possa influenzare i ragazzi, lascio sempre a loro la scelta. A maggior ragione la sua. Gli dissi di aspettare la fine degli Europei per una risposta, ci siamo messi in stand-by perchè il mio lavoro era concluso, quando è rientrato in Italia l'ho chiamato e mi ha detto di voler rimanere al Napoli perchè non voleva lasciare un ricordo così brutto dopo una annata così tremenda verso una città che gli ha dato tutto. Voleva continuare a Napoli, e quando me l'ha detto gli ho risposto che era meglio andare via. Volevo testare l'idea che potesse essere ancora condizionato: gli ho detto che serviva andare via, e lui in modo fermo e deciso mi ha detto 'Mario rimango a Napoli punto e basta'. Dopo queste parole, mi ha lasciato sereno perchè sapevo che sarebbe rimasto con grande serenità mentale. A quel punto ho comunicato al club la volontà di rimanere. Di Lorenzo ha parlato con Conte e con Manna, ha avuto due-tre chiamate anche con De Laurentiis: il cerchio si era chiuso, e da qui la volontà di rimanere. Voglio chiarire una cosa molto importante sulla Juventus: ho sentito tante cose, quando faccio due interviste le faccio con uno scopo. Io non chiamo i club e propongo i giocatori, volevo mandare un segnale agli altri club facendo capire che Di Lorenzo potesse essere disponibile. Io non ho mai trovato accordi con la Juventus: mi hanno chiamato Inter, Roma, Atletico Madrid e Juventus, se davvero ci fosse stata la possibilità si sarebbero sedute molto volentieri. Se mi fossi seduto e avessi trovato un accordo, non sarei potuto tornare indietro dopo aver dato la mia parola. Giuntoli è stato correttissimo, non è mai andato oltre la frase 'se il Napoli lo lascia partire io ci sono'. Mi dispiace si sia alzato il polverone sulla Juventus, se non si fosse tirata in ballo la Juventus sicuramente ci sarebbe stato meno clamore mediatico. Devo dire una cosa: Giovanni Manna è troppo intelligente, ha chiamato anche lui Di Lorenzo dicendogli che aveva sbagliato a dirgli certe cose, era arrivato da un giorno e non era facile dire a De Laurentiis che certe cose non potevano essere fatte. Ha chiamato più volte il ragazzo e ha ammesso l'errore fatto. Sono successe tante piccole cose che hanno portato alla degenerazione della situazione"

"Io le bugie le dico con le trattative in corso, quando c'è un punto sta poi alla mia serietà ed onestà intellettuale fare chiarezza. In questa situazione ho espresso la chiarezza più assoluta, bugie in questa circostanza non ce ne sono. Anzi vi dico che dopo tutto ciò che ho detto, avrete modo di fare interviste e conferenze a De Laurentiis, Conte, Manna, Sinicropi. Posso essere tranquillamente smentito se ho detto bugie"

"Le condizioni poste? Non rivivere più una annata così, Di Lorenzo vuole fare il giocatore e non il dirigente. Le condizioni poste sono queste. Con i compagni posso dire che Giovanni non deve chiarire nulla con nessuno perchè ha un buon rapporto con tutti"

"Il problema non è mai stato economico, ma di tutto ciò che era successo durante l'annata. De Laurentiis ha sempre dimostrato di volergli bene anche economicamente, lo ha rispettato per ciò che valeva"

"Mi auguro che questo incontro di oggi arrivi in modo chiaro anche ai tifosi, fino ad oggi Giovanni non è che non ha voluto parlare, non poteva perchè in nazionale e per parlare del club devi essere autorizzato. Credo parlerà a Castel di Sangro, ci metterà la faccia e dirà ciò che pensa e che prova, i tifosi capiranno. Per ricostruire il rapporto con i tifosi servono grandi prestazioni e vincere, è ciò che fa dimenticare tutto. Se non fosse successo tutto questo, pensate che non sarebbe stato fischiato ad inizio stagione? Il rapporto si rimetterà a posto, verrà chiarito tutto poi dovrà fare prestazioni sul campo con le vittorie da raggiungere"

"La gente pensa che quando parlo, o sono scemo o sono chiacchierone: io so dove voler andare a parare, io davvero pensavo certe cose. Quando uno vede un film, deve giudicarlo al termine e non alla fine del primo tempo. Alla fine del film restano i fatti, chi andrà via come Mario Rui che dopo sette anni sente la necessità di tornare in Portogallo, lo aiuteremo tutti se ci sarà l'occasioni. Se non dovesse esserci, resterà a combattere per il Napoli e ha altri due anni di contratto. Politano rimane, Di Lorenzo rimane, Folorunsho rimane, Gaetano sarà una scelta del mister: se non lo riterrà idoneo, troveremo un'altra strada. Mi dispiace se qualcuno giudica prima della fine"

"Criscitiello ha detto che Di Lorenzo avrà un aumento economico? Non rispondo per ciò che dicono le persone. Il discorso Criscitiello ho visto che ne ha parlato molto, non posso stare a pensare a tutto ciò che dice un giornalista. Se c'è un discorso economico, e si dice che io mi sia mosso in questo modo, posso dire che ciò non è vero. Il presidente l'ha sempre rispettato, va chiesto a lui. Non rispondo per ciò che dicono gli altri, se ne avessi fatta una questione economica non avrei dovuto dar conto a nessuno. Con De Laurentiis non abbiamo parlato di soldi, non abbiamo avanzato richieste ma ci premeva chiarire mille aspetti che hanno portato Di Lorenzo ad una situazione negativa. I discorsi economici sono stati affrontati per altri giocatori"

"L'Inter è stata la prima squadra a chiamarmi, tutti hanno aizzato una guerra con la storia sulla Juventus: doveva esserci un percorso prima di farci avvicinare ad una squadra, la prima telefonata l'ho ricevuta dall'Inter. Giovanni non si è mai sentito abbandonato dai compagni, hanno vissuto una annata disastrosa e hanno riscontrato di non avere la forza di reagire. Quando tutto va male, succede in modo inconscio: il gruppo si scompone, ma non perchè c'è la volontà, ma perchè succede in modo naturale quando le cose vanno male. I compagni si sono sempre comportati in modo eccellente con Di Lorenzo, le discussioni avvengono ovunque e certo non vengono a dirle a me"

"Manna è una persona a cui voglio bene e gli chiedo scusa perchè ha passato due mesi non facili con me, non so come abbia fatto a sopportarmi: è stato il numero uno a gestirmi. Con De Laurentiis dico che mi ha sempre reputato uno di famiglia, me l'ha sempre detto. Poi mi ha anche detto che non capisco niente quando si tappa la vena e sono una testa di cazzo, ma i miei rapporti sono buoni. Mi ha detto stamattina che faccio promesse da marinaio, perchè non sono andato a trovarlo a Dimaro. Mi ritiene una persona di famiglia: un altro presidente, per come mi sono comportato, mi avrebbe potuto attaccare mediaticamente, invece non ha mai detto una parola fuori posto. Anzi alla conferenza di Conte ha detto che gli agenti fanno il proprio lavoro. A litigare possiamo sempre litigare, quando si parla di lavoro, ma lui mi riconosce serietà e sa quanto bene voglio al Napoli. In alcune trattative ho preso commissioni minori, e noi non dimentichiamo cosa ci ha dato De Laurentiis: se i calciatori non fossero arrivati al Napoli, non sarebbero magari diventati importanti ed io pure. Dobbiamo solo ringraziare, ma non vuol dire che non continueremo a discutere, ognuno deve tirare acqua al proprio mulino"

"Di Lorenzo vuole essere il capitano del Napoli? L'ho forzato in tutti i modi per non farlo rimanere al Napoli, volevo capire quanto lui volesse rimanere, se dopo due-tre settimane tornava sui suoi passi dopo una decisione presa non convintamente. Era al 100% convinto di voler rimanere al Napoli"

"Cosa dico ai tifosi incazzati con me? Sono contento se lo sono, mi dispiacerebbe se fossero incazzati con Di Lorenzo. Io faccio il mio lavoro e mi prendo il bello ed il brutto, i tifosi hanno sempre ragione ma devono comprendere che io faccio il mio lavoro come lo so fare, anche sapendo che possono giudicarmi male. Ma se non volevo andasse così, avrei fatto altro. Torneranno a volermi bene se Di Lorenzo, Folorunsho e gli altri faranno belle prestazioni"

"Folorunsho rinnova? Abbiamo trovato un accordo, quando arriverà in ritiro firmerà i contratti ed il Napoli annuncerà il rinnovo"

"Di Lorenzo ed io siamo felici, convinti e sereni di aver fatto la scelta giusta. La conferenza stampa era slittata perchè volevo annunciare il rinnovo di Folorunsho, volevo dare anche quest'altro annuncio come ho fatto prima. In quel momento dissi che era in corso una trattativa perchè non era del tutto definito e non potevo dire molto altro. Io non ho studiato, ma ho la laurea in marciapiedologia"

"I rapporti con Conte? Ho avuto 3-4 incontri con lui, non c'è una parola o un argomento in cui io non concordassi. Sposo in pieno tutto, i miei rapporti sono bellissimi, si è dimostrato un campione d'umiltà. Mi ha fatto sfogare per un'ora, poi si è messo affianco a risolvere i problemi. Poi magari se non fa giocare un giocatore mi incazzo, ma i rapporti sono bellissimi e gli auguro un grande campionato"

"Lo striscione dei tifosi? Mi ha fatto male per un motivo, i tifosi non sanno la verità ed io dovevo sopportare una situazione che i tifosi non conoscevano. Lo striscione della Curva A l'ho preso come un grande atto d'amore verso Di Lorenzo, sono stato visto come il cattivo che voleva portare via loro una persona cara. Lì mi è scattata l'idea che volessero tenerlo, era peggio se l'avessero fatto per lui. Due giorni dopo mi sono visto con la Curva A, da persone intelligenti hanno capito la professione che svolgo. È stato un atto d'amore per Giovanni"

"Vedo un Napoli agguerrito che cura i particolari, insieme a De Laurentiis e Chiavelli ci sono figure come Manna e Sinicropi che curano ogni minimo particolare. Quando lo fai con attenzione, ti puoi aspettare solo una grande annata. Non mi aspetto lo scudetto, ma una annata tra le prime quattro e poi l'appetito vien mangiando. Sono molto ottimista"

"Io già metto in conto che i tifosi non gradiscono quando parli, ma non credo che abbiano influito le mie dichiarazioni: ho ampia libertà nel mio lavoro, ma concordo con gli assistiti tutto ciò che faccio. Se i tifosi hanno avuto un approccio negativo verso Di Lorenzo è solo per le prestazioni offerte la scorsa stagione. Di Lorenzo faceva parte del Napoli e mi sembra che la squadra intera non abbia fatto un grande campionato. Sarei preoccupato se solo Di Lorenzo avesse fatto una brutta stagione, anche in Nazionale ci sono state problematiche ed è stato espresso un potenziale minore. I pensieri negativi o positivi dei tifosi passano dalle prestazioni e dai risultati"

"In quale posizione di campo giocherà? Se Conte non fosse arrivato, non saremmo rimasti a Napoli. Anche De Laurentiis mi ha detto che con un altro allenatore si potevano avere dubbi, con Conte no. Sulla posizione in campo mi limito a fare il mio lavoro, sono cose del mister in cui non entro"

"Sono un procuratore ingombrante? Il mondo sta cambiando, non possiamo essere attaccati al passato: vuoi o non vuoi, fare il procuratore oggi subentra la comunicazione che è fondamentale. Mi hanno detto una cosa che mi ha fatto piacere, mi ha fatto i complimenti per come era stata gestita la situazione nell'insieme. Con me i calciatori sanno che mi metto davanti a loro, faccio da scudo e parafulmine per lasciarli sereni e tranquilli. Io so sempre ciò che faccio, un agente ingombrante è quello che il calciatore vede dubbioso in ciò che fa e nelle scelte che prende. Io cerco di trasferire sempre grandi certezze, mai debolezze o incertezze anche se qualche volta posso averli. Se trasferisco certezze, io come agente non sono mai ingombrante"

"Ingerenze di De Laurentiis? Lo scorso anno ha strutturato il modus operandi, si è generata confusione e più volte ha ammesso le sue colpe"

"Questioni personali di Di Lorenzo? Passiamo avanti, inutile sprecare altri secondi. So a cosa ci si riferisce, ma è stata già smentita dai fatti. Chiacchiere, domande, inciuci"

"Quanto più incidere Di Lorenzo da zero a dieci? Undici, non pensate che non sappia il tipo di campionato che ha fatto. Ha il dente avvelenato, ha il sangue agli occhi, sa cosa hanno pensato di lui dopo l'annata scorsa. Sono convinto che da zero a dieci inciderà undici, farà il campionato più bello della sua carriera".

16.38 - Sta per iniziare l'incontro.

16.28 - Si riempie la sala, si resta in attesa dell'arrivo di Mario Giuffredi.

Conferenza Giuffredi sul caso Di Lorenzo
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