Insigne: "Vi racconto la mia 'prima volta' al San Paolo. Ecco quando potrei rientrare. Cavani e Higuain? Entrambi si 'lamentano' in campo. Del Piero il mio idolo"

08.01.2015
13:19
Redazione

A Sky Sport, è intervenuto Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli: "Rispetto agli altri vivo diversamente il rapporto con Napoli essendo napoletano. Parlo spesso con la gente, spero che questa iniziativa di Pasta Garofalo sia importante per far venire tanti bambini allo stadio. Non vogliamo più la violenza, come successe a Roma, ci sta che durante la partita si facciano dei cori, ma dopo la gara deve finire tutto. Sono sempre stato tifoso del Napoli, andavo allo stadio con gli amici ed era sempre una forte emozione. Ho sempre sognato di giocare al San Paolo, il tifo che c'è a Napoli non c'è da altre parti. La prima volta? Era una gara di Coppa Italia, ma non ricordo l'avversario, mio padre non voleva che andassi, ma andai con degli amici più grandi. Il gioco del Napoli? Quando arrivano risultati che non fanno piacere ci sta che uno si butti un po' giù, ma anche dopo la gara di Doha è cambiato qualcosa, vogliamo portare la gente allo stadio. Spero che già da domenica rivedremo il San Paolo pieno. Napoli-Juventus? Con le grandi facciamo sempre bene, poi le gare con Empoli e Cagliari ci penalizzano. Siamo partiti bene col Cesena, abbiamo vinto con facilità, ora dobbiamo dimostrare di esserci per la corsa scudetto. Benitez? Il suo gioco richiede molto sacrificio, soprattutto gli esterni. Facevo male all'inizio perchè non facevo bene in quel ruolo, per il mister i primi difensori devono essere gli attaccanti, poi ho capito i meccanismi e sono diventato utile. Peccato per l'infortunio che è capitato in un buon periodo per me. Recupero giorno dopo giorno, devo fare bene la riabilitazione. Previsione del rientro? Si parla di metà febbraio, ma massimo a fine marzo. Siparietto Icardi-Osvaldo? Negli spogliatoi capita di parlare, ma so che finisce lì. Non so cosa sia passato nella mente di Osvaldo, però credo che ci stia il confronto. Maradona? Il mio idolo è stato Del Piero, per tutti un gran calciatore. Ho sempre guardato le videocassette sue, mi piaceva anche fuori dal campo come persona. E' sempre stato un esempio per noi giovani. Quando fui convocato da Prandelli in nazionale mi chiamò il team manager che era al telefono con Del Piero, fu una forte emozione. Mi ha chiamato per l'infortunio, poi gli ho inviato gli auguri di Natale e di Buon anno. Non l'ho mai incontrato fino ad ora. Pino Daniele? Un grande artista, dispiace quando succedono queste disgrazie. Napul'è? Rappresenta Napoli, non spetta a me decidere se può essere o meno l'inno per il Napoli. Higuain? Quando è in campo, senza togliere nulla a Zapata, si sente. E' un grande attaccante, ci ha dato qualcosa in più, ha giocato con grandi campioni. Giocare sette anni nel Real non è semplice. Ha qualità che in Italia in pochi hanno. Il suo carattere? Lui tiene molto alla squadra, come tutti gli attaccanti entra in campo volendo far goal. Anche quando giocavo con Cavani si lamentava se non gli davo la palla, succede lo stesso con Gonzalo. Rafa Benitez? E' tranquillo, si arrabbia quando le cose non andavano. E' umano. Durante la settimana, però, ci trasmette tranquillità, non gli piacciono le sceneggiate, però vuole che lavoriamo sodo". 

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