Montervino: "Gargano, vi racconto quando è successo. Perchè se sono stato picchiato fui mandato via? La conclusione è diversa. Spogliatoio sacro, lo abbiamo reso uomo e calciatore"

04.05.2016
20:00
Redazione

A Kiss Kiss Napoli, durante Radio Goal, è intervenuto Francesco Montervino, ex capitano del Napoli, citato nell'intervista di questi giorni di Gargano (clicca qui per leggere). Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: "Gargano? Il suo problema è che non solo da ragazzo, ma anche da vecchio non pensa a quel che dice. Credo non sia giusto far uscire dallo spogliatoio ciò che accade là dentro, per me che ho fatto il capitano del Napoli e spero di averlo fatto bene, per me è sacro. Gargano è stato scorretto, non può un ex calciatore del Napoli gettare fango sulla città, sulla maglia del Napoli, sulla sua ex società e su chi lo ha fatto diventare uomo: prima di farlo diventare calciatore, lo abbiamo reso uomo e questa è una delle cose che più mi fa male. Per quanto riguarda la lite mia con lui, non riuscirete a farmi dir nulla anche perchè io difficilmente mi faccio mettere le mani addosso, solo una persona che è quel santo uomo di mio padre, mi ha dato qualche schiaffo 'correttivo'. Non ricordo una sola persona che mi abbia mai sfiorato, non perchè io sia chissà chi, ma perchè sono una persona a modo, ma che ha sempre fatto rispettare le regole e qualche volta l'ho fatto anche a brutto muso. Con Gargano un litigio c'è stato, ma ripeto credo che la conclusione non sia stata quella raccontata da lui. Non era il suo primo anno al Napoli, ma il litigio è accaduto al suo terzo anno e il mio ultimo anno a Napoli: fu il giorno prima di un'amichevole a Londra estiva contro il West Ham, tra l'altro furono i miei ultimi 10 giorni al Napoli. Sicuramente se fossi stato picchiato difficilmente sarei stato mandato via! Probabilmente non gli è andato giù quel 'piccolo incontro' che abbiamo fatto. E' assurdo che abbia parlato anche di Edo De Laurentiis, per quanto mi riguarda conoscendo Gargano anche da dentro lo spogliatoio per me non è nulla di nuovo: nel mondo esistono 'uomini, uommenicchie e quaquaraquà'. Persone come me e Paolo Cannavaro hanno dato tanto a questa maglia, abbiamo 'vegliato' e riservato per anni sullo spogliatoio del Napoli, abbiamo nascosto tante piccole crepe che ci sono in tutti gli spogliatoi".

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