Spinazzola da brividi: "Vi racconto la depressione post-infortunio, le mie psicologhe mi hanno aiutato!" | VIDEO

15.05.2025
21:20
Redazione

Leonardo Spinazzola è stato l'ospite della puntata odierna di Drive&Talk, format della SSC Napoli che intervista gli azzurri in auto, in tragitto verso Castel Volturno. E ha raccontato la depressione dopo l'infortunio più lungo:

Ripensando a quell'Europeo, ricordo perfettamente il momento dell'infortunio, ricordo che tornasti poi in panchina, con le stampelle...

"Lì feci una cosa da matto vero! Tre giorni dopo l'operazione ero in panchina, sono matto! Ero pazzo... Poteva succedermi qualcosa. Per i primi tre mesi ero carico. Poi, il buio. Quella fu la fine. Quella fu vera depressione. Come l'ho gestita?  Mia moglie, i miei amici che venivano sempre e io andavo sempre da loro. Prima ci andavo raramente, non andavo spesso a Foligno. Ma in quei mesi scappavamo sempre a Foligno. Ne sentivo il bisogno. So che è sia un mio pregio che un mio difetto, ma sono davvero testardo. Quando mi sono infortunato, ho detto: "Quattro mesi e sarò di nuovo in forma". Dopo quattro mesi, ho avuto due mesi proprio difficili... In effetti, ho avuto persino nella testa uno stacco, non ricordo cosa è successo prima, in tante cose. Andavo al campo di allenamento ma non ero me stesso. Voglio dire, ero lì, poi alcuni giorni esplodevo di danza e di gioia, però non mi aprivo, era difficile starmi accanto, ma perché io non volevo. Ero entrato in protezione.

Poi, dopo, con il mio preparatore e con il dottore, ho avuto alcuni colloqui e ne avevo davvero bisogno. E poi c'era mia moglie. Mia moglie, mia moglie, mia moglie! La mia migliore amica. E poi ho incontrato le mie grandi psicologhe che tutt'ora mi seguono, son state importanti. Sì, non c'è nessuna vergogna nel parlarne. Mi hanno aiutato tantissimo. Anche dopo aver ricominciato a giocare. Perché ci sono stati momenti in cui la mia mente tornava a quel momento".

E il ritorno in campo è stato un po' come la luce in fondo al tunnel?

"Sì".

Avevi paura?

"No! Io non ho paura di niente. Non ho paura di niente in questo senso. Io anche quando mi sono infortunato il legamento crociato anteriore, dopo quattro mesi e venti giorni, ho giocato un'amichevole con la Primavera. Nessuna paura, zero. Anche con il tendine, niente. Poi, quando sono tornato, abbiamo vinto la Conference League. Sono stato fortunato a vincere subito dopo il mio ritorno. E allora mi sono detto: "Adesso farò una buona pre-stagione, un buon anno". In effetti, ho avuto un anno fantastico. In termini di numeri, ho giocato più partite l'anno dopo l'infortunio al tendine che gli anni precedenti".

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