Carratelli: "Sbagliato paragonare Sarri e Ancelotti e capire chi sia migliore, l'emiliano non si scontrerà con ADL"

19.07.2018
22:50
Redazione

Di seguito vi proponiamo l'editoriale di Mimmo Carratelli per "Il Roma": "Come s’era ben capito, quel silenzio

Di seguito vi proponiamo l'editoriale di Mimmo Carratelli per "Il Roma":

"Come s’era ben capito, quel silenzio apparso testardo che Sarri opponeva  alla pressione di De Laurentiis sul futuro suo e del Napoli, dopo il campionato dei 91 punti, era dettato da una sincera incertezza del tecnico. Incertezza sulla possibilità di migliorarsi, incertezza sulle possibilità del Napoli di migliorarsi e potenziarsi, incertezza tra tentare una nuova avventura all’estero (mai in Italia “contro” il Napoli) o proseguire l’esperienza napoletana. Alla fine c’è stato il distacco col “cuore straziato”, ha detto Sarri a Londra, confermando, nella prima conferenza-stampa da Stamford Bridge, l’affetto per Napoli e i tifosi che l’hanno sostenuto in tre stagioni appassionanti. Sul “distacco” non ha esitato a confessare che possono esserci stati degli errori suoi e di De Laurentiis, e noi aggiungiamo errori dovuti al contrasto fra due personalità forti, poco inclini a “incontrarsi”. Noi riteniamo che De Laurentiis, non senza un fondamento di ragione, avesse già fatto la sua scelta di rinunciare a Sarri. Perché, non meno del tecnico, il presidente ha intuito che il ciclo dei titolarissimi era concluso, che la “grande bellezza” senza trofei non poteva continuare e che il Napoli non poteva prendere “i giocatori del Barcellona” come adombrato da Sarri per un ulteriore salto di qualità. Peccato per il “distacco” con poco stile da entrambe le parti. In ogni caso, presidente e tecnico hanno imboccato una nuova strada che era segnata, De Laurentiis risolvendo la “svolta” con l’ingaggio di Ancelotti, ennesimo colpo di genio nella scelta dei tecnici per il Napoli, Sarri andando incontro a una difficile ma affascinante esperienza in Premier League. L’errore che a Napoli non dobbiamo fare, mentre inizia il “percorso” di Ancelotti, è quello di paragonare in eterno il “prima” di Sarri e il lavoro dell’allenatore emiliano e chi sia il migliore tra i due. Non c’è il migliore, Sono due tecnici con idee proprie. Ancelotti, da uomo saggio di calcio qual è, ha detto con grande sincerità che partirà dal lavoro di Sarri accorgendosi anche delle “conoscenze” dei giocatori valorizzati da Sarri che quelle “conoscenze” Sarri stesso ha inculcato agli azzurri in tre anni di ossessivi ma appassionanti allenamenti. Sbaglia chi vorrà strumentalmente, per passione di parte o simpatia, peggio per giudicare le scelte di De Laurentiis, paragonare il prossimo cammino di Napoli e Chelsea, due squadre completamente diverse in campionati diversissimi.Il vantaggio di Ancelotti è avere trovato una squadra, uno spogliatoio, un ambiente positivo, disponibile e, senza ipocrisia, contento della nuova guida tecnica. D’altra parte, Ancelotti per competenza, non solo per le sue qualità di uomo, non poteva non incontrare il favore e l’entusiasmo degli azzurri. Con moderazione, ma con grande fermezza nelle sue convinzioni tecniche, Ancelotti sta già facendo quei ritocchi e quelle “svolte” al gioco di Sarri, al modulo di gioco, negli allenamenti, nella stessa “comunicazione” fra tecnico e giocatori, destinati a rinsaldare un clima di fiducia, fervore e dedizione per rilanciare una squadra già forte e per niente disorientata dalla nuova guida tecnica, anzi già conquistata dal lavoro di Ancelotti e del suo staff, meno ossessivo e più “attento” al rapporto umano. Sarri, invece, avrà le sue difficoltà in una squadra ereditata da Conte, allenata in un certo modo, che gioca un campionato diverso dalla serie A e che non offre, a quanto scrivono i giornali, un ambiente tranquillo perché molteplici sono le “smania” dei suoi giocatori migliori. Alla prima conferenza-stampa a Stamford Bridge, Maurizio Sarri si è presentato impeccabilmente vestito, abito scuro, cravatta, polsini della camicia bianca in evidenza. Vestiva così da bancario nei suoi giri europei per l’ufficio cambi del Monte Paschi di Siena. Si è presentato parlando un inglese “semplice”, poi ha detto che avrebbe risposto in italiano alle domande dei giornalisti “per non fare errori”. Ha promesso un Chelsea che deve divertirsi e divertire, ma gli ci vorrà del tempo, mentre Abramovich pretenderà risultati concreti e vittorie. Quanto la “filosofia di gioco” di Sarri potrà sfondare in Inghilterra non si sa. Anche Guardiola ha avuto un inizio difficile a Manchester col City, terzo il primo anno, poi campione d’Inghilterra con 100 punti. La collaborazione di Gianfranco Zola, che Sarri ha intelligentemente chiamato al suo fianco, persona e personaggio di grande valore e considerazione nell’ambiente del Chelsea per il suo strepitoso passato tra i Blues, sarà di grande aiuto. Pensiamo al Napoli. Il futuro è già cominciato e Ancelotti lo sta accompagnando gradevolmente. Da “aziendalista” non si scontrerà con De Laurentiis. Gli unici diverbi possibili saranno quelli delle partite a tressette se Ancelotti sarà avversario del presidente al tavolo di gioco nel segno di Chitarrella. Intanto, alla “cazzimma” cara a De Laurentiis e richiesta ai giocatori azzurri, si va aggiungendo sulle nuove maglie azzurre una faccia di pantera. Le Zebre sono avvisate".

Fonte : di Mimmo Carratelli per Il Roma
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