Corbo: "Bravo Sarri... se alternerà i titolarissimi"

18.08.2017
16:10
Redazione

Ora che i primi 34 milioni della Champions sono ad un palmo, il Napoli può leggere meglio il suo futuro in campionato. Domani parte il terzo di Sarri. Il preliminare gli lascia un rassicurante 2-0 ma pure almeno 6 motivi di riflessione.
1) Il Napoli ha sopravvalutato il Nizza, caricando la vigilia di troppe tensioni. È stato facile per gli osservatori più attenti sdrammatizzare l’impegno. È bastato rivedere i precedenti del Nizza: terzo in Ligue 1 (Francia, mica Inghilterra, Spagna o Germania) a 17 punti dal Monaco, a sua volta frantumato in Champions dalla Juve. Come poteva il Napoli temerlo tanto? Occorre concentrazione per il ritorno. Ma sarà meglio valutare gli avversari nella reale dimensione.
2) Lo stesso Napoli deve valutare meglio se stesso. È più forte di quanto immagini. Ritenendo difficile una sconfitta a Nizza 3-0, 4-1, 5-2, conviene che si prepari a giocare su due fronti. Il modello Mazzarri fa ancora sorridere. Divise il Napoli in classi: la Top con i titolarissimi per la serie A, l’Economy con gli esclusi in Europa League. Ed ora? Si accentua la stessa tendenza: giocano sempre gli stessi nel primo tempo. Non trovano posto gli acquisti degli ultimi due mercati. Giusto? Sarà un caso, ma il gioco è spesso più fresco nella ripresa con Zielinski, Rog, Diawara, Ounas.
3) Per conservare gli automatismi, una prerogativa del bel gioco di Sarri, sembra meglio puntare sugli stessi giocatori. Non è sempre così. C’è un rischio ed il preliminare con il Nizza lo segnala. Il peggior voto è toccato ad Hamsik. Irriconoscibile. Mai in gara. Sostituito. Proprio lui, possibile? Giocatori come Hamsik vanno protetti, evitando loro strappi così umilianti.
4) Sarri ha promesso in tv che farà dei cambi fin da domani a Verona. Una lodevole decisione. Più che i nomi, contano quindi condizione fisica e compatibilità tattica con la partita. È la regola migliore per evitare che si blocchi la crescita di formidabili talenti: Zielinski, Diawara, Rog sono patrimonio e futuro del Napoli. Rischiano di essere eterni precari.
5) Il campionato consente una panchina più lunga. Con il limite a 18 in Champions, c’erano il portiere Sepe, due difensori, tre mediani e Milik. Mancava Ounas, ideale sostituto per Callejon. Bentornata serie A. Offre a Sarri più scelte. Il finale è tutto qui: vince facile chi indovina tempi, ruoli e uomini nei cambi.
6) L’ingresso probabile in Champions porta soldi. Ma nessuno si aspetti il colpo di mercato. Inutile illudere i tifosi, né Sarri chiede rinforzi. Rivela che entreranno i nuovi da domani, bene così. Se non cambia idea, mezzo scudetto è già suo.

Fonte : di Antonio Corbo per Repubblica
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