Il Roma - La consapevolezza di essere più forti grazie a Carletto

22.10.2018
16:10
Redazione

Ormai non fa più notizia il turn over di Carlo Ancelotti. Indovinare una formazione con l’allenatore di Reggiolo è diventata una

Ormai non fa più notizia il turn over di Carlo Ancelotti. Indovinare una formazione con l’allenatore di Reggiolo è diventata una impresa ardua. Non si sa mai qual è la sorpresa che caccia dal cilindro. Fatto sta che qualsiasi calciatore va in campo rende sempre al massimo. Anche chi gioca solo cinque minuti. L’esempio è Marko Rog. Il centrocampista croato, che ha ritrovato anche la Nazionale, sabato sera ci ha messo quaranta secondi per andare in gol e diventare il goleador più veloce della serie A. Un altro al suo posto, con il risultato chiuso dal rigore di Mertens, non ci avrebbe messo così tanto impegno. Anche in virtù del poco tempo che aveva a disposizione. Ed, invece, il 23enne ha voluto dimostrare tutto il suo ardore e la voglia di essere partecipe a questo progetto. Tutto merito di Ancelotti che non fa mai incollerire nessuno. Parla con tutti, spiega il motivo dell’utilizzo di ogni singolo calciatore. E così lo spogliatoio non è minato. Si va avanti con serenità che giova sempre chi vuole arrivare a competere su tutti i fronti. Sabato sera a Udine non c’era il miglior realizzatore ma Ancelotti non si è per niente lamentato. Ha comunicato nella conferenza stampa di vigilia che Insigne era out per problemi muscolari e nulla più. Questa è la forza di avere una rosa abbondante con calciatori di cui si fida. D’altronde accettò l’invito di De Laurentiis proprio perché convinto della forza del Napoli. In precedenza aveva ricevuto delle offerte da Roma e Milan ma disse di no. Rifiutò anche la Nazionale. Aveva voglia di tornare ad insegnare calcio tutti i giorni e don Aurelio gli ha dato la possibilità di farlo. E i frutti già si vedono. Dopo nove giornate di campionato, considerato anche il calendario, ventuno punti sono un bel bottino per il tecnico di Reggiolo. Rispetto alla Juventus ha dovuto fare i conti con la Lazio, il Milan, la Fiorentina e il Torino. Per non parlare del confronto diretto proprio con la Signora. C’è il rammarico per il tracollo di Genova con la Samp. Ma molto probabilmente quel ko è servito per crescere e diventare sempre più forti tecnicamente e mentalmente. Il carisma di Carletto, abbinato alla qualità del Napoli e all’aspetto tattico, sta facendo la differenza. È sempre più un leader calmo che sa quello che vuole dai suoi uomini. Tutti, dal primo all’ultimo, nessuno escluso. Basti pensare al rendimento di Malcuit per rendersi conto di chi è Carletto. Sconosciuto ai tanti, il biondo arrivato dal Lilla non ha sbagliato una partita da quando è stato chiamato in causa. Ma Ancelotti non si accontenta. Vuole di più. Da lui ma da ognuno. A Udine è stato bello ma adesso bisogna concentrarsi sulla sfida di Champions. Un altro grande match dopo quello con il Liverpool. Si spera di poter avere a disposizione Lorenzo Insigne. Si capirà nelle prossime ore se potrà giocare o meno al Parco dei Principi. Non dovesse farcela, si farà di necessità virtù. Il Napoli ragiona in gruppo e non con i singoli. A Parigi sarà l’occasione per capire se si è veramente cresciuti e si potrà andare avanti in questa meravigliosa competizione.

Fonte : Il Roma - Caiazza
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