"Sei un uomo vero, hai difeso la squadra". Husain ricorda Maradona: "Mi telefonò dopo Flamengo-Velez, pensai ad uno scherzo. Ho saputo da lui che sarei andato al Napoli. La mia follia con Diego sulle spalle alla Bombonera..." [ESCLUSIVA]

07.12.2020
10:30
Bruno Galvan

Husain racconta in esclusiva a CalcioNapoli24 il suo ricordo di Maradona

Ultime notizie Napoli - Nel novembre 2001 Diego Armando Maradona diede ufficialmente l'addio al calcio con la partita memorabile alla "Bombonera". Tra i convocati del Pibe per quella gara, c'era anche Claudio Husain. Il centrocampista fu l'unico calciatore di quel Napoli a partecipare al tributo a Diego. L'immagine di lui con Maradona portato sulle spalle in trionfo a fine gara ha fatto il giro del mondo: "Fu un gesto istintivo - racconta l'ex azzurro in esclusiva ai nostri microfoni - da parte mia. Diego fece un discorso stupendo al triplice fischio finale. Le sue parole d'amore verso il calcio devono essere scolpite in ogni giocatore. Quel discorso andrebbe ascoltato sempre. Davanti a me passarono tutte le immagini che Maradona mi ha fatto vivere da bambino così come tutte le gioie che ha dato a tutti noi argentini. Così feci quella follia di portarmelo sulle spalle per il campo. Era un gesto di affetto"

Husain

Raccontaci di quella sua telefonata a casa dopo un Flamengo-Velez

"Perdemmo male contro i brasiliani per 3-0. A fine gara successe una autentica guerra ed io difesi tutti i miei compagni. Diego era davanti alla televisione e vide questa scena. Il giorno dopo lessi che mi aveva elogiato sui giornali perchè "si è confermato un uomo vero a soli 19 anni andando a difendere la sua squadra". Non volevo crederci! Un elogio di Maradona non è roba di tutti i giorni. Quando torno a casa, sento il telefono squillare. Mia mamma alza la cornetta e dall'altro lato del telefono una voce gli fa: "Buongiorno signora, sono Diego Maradona. C'è Claudio in casa?". Mamma restò di sasso, pensava fosse uno scherzo e voleva riattaccare. Diego insiste ed allora mamma viene nella mia stanza dicendomi che c'era un 'certo' Maradona al telefono. Ero pronto a riempirlo di insulti perchè sicuro si trattasse di uno scherzo ed invece non mi fece nemmeno parlare. Disse: "Claudio non è uno scherzo! Sono davvero Diego!". Fu così che iniziammo una chiacchierata di un paio di minuti in cui lui mi rinnovò i complimenti per il gesto che avevo fatto contro il Flamengo: "Turco, tu sei un uomo vero""

Husain e Maradona

Dopo la telefonata ti è poi capitato di essere con lui in un bar di Buenos Aires

"Fu un incontro casuale, ero insieme a dei miei compagni di squadra. Avevamo giocato qualche ora prima ed avevamo deciso di andarci a mangiare qualcosa. Notammo che qualche tavolo più in là c'era Maradona con Claudia ed altri amici. Mi vide, si ricordò di me. Ad un certo punto viene verso di noi e fa: "Prendete quello che volete, qui è tutto pagato da me". Fece unire i nostri tavoli al suo e passammo una splendida serata. Quando ritornai a casa ricordo di non aver dormito. Non riuscivo a capacitarmi di essere stato al fianco del più grande di tutti i tempi!"

E' vero che ti anticipò lui il trasferimento al Napoli?

"Assolutamente sì. Mi chiamò un paio di giorni prima dicendomi: "Claudio sei del Napoli! Andrai in una città bellissima con gente di cuore che ama come nessuno la squadra". Personalmente non sapevo nulla, nemmeno il mio agente sapeva qualcosa. Dopo una settimana quasi, il River mi comunica che avevano raggiunto l'accordo con gli azzurri. Fu una gioia incredibile per me. Il rammarico più grande è stato quello di essere capitato nel periodo più buio della storia della società"

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