Chiariello a CN24: "Kvara deve essere più continuo, c'è stato un paradosso con il Como. Su chi scelgo tra Conte e Spalletti..."

07.10.2024
12:50
Redazione
Umberto Chiariello ha rilasciato alcune dichiarazioni a “CalcioNapoli24 Live” in onda su CalcioNapoli24 Tv

“Quest’anno dobbiamo abituarci ad altre gare di sofferenza perché è nel dna delle squadre di Conte. Lui non è allenatore di dominio che tende di strangolare alla gola gli avversari con il possesso palla. A Conte interessa il giusto del possesso palla, lui attacca l’avversario in cinque e si difende in cinque. Lui si adegua alla gara, fa il tattico giocando a scacchi come uno che sa leggere le gare. Il Napoli è andato subito in vantaggio con il Como e, come un paradosso, il vantaggio psicologico è andato tutto in favore del Como che ha giocato liberamente. L’errore non è stato quello di abbassarsi bensì sbagliare le ripartenze. Nel secondo tempo, passando con il 5-3-2, il Napoli ha fatto due gol, un rigore negato ed un’altra grande occasione con Neres.

Politano è tatticamente l’uomo chiave del Napoli, garantisce l’equilibrio e garantisce le due fasi al Napoli. E’ diventato un calciatore maturo e polivalente, è un leader di questa squadra perché ha voluto il rinnovo rifiutando di guadagnare tre volte in più andando in Arabia Saudita. Ciò non toglie meriti a David Neres il quale è uno spacca-partite. Parliamo di un titolare aggiunto.

Kvara? E’ ancora intermittente nel rendimento. Non è vero che sta in un momento grigio. Lo sarebbe se fosse così da 3-4 gare consecutive. Calciatori come lui si esaltano se gli riesce la giocata, ci sono gare in cui ci riesce ed altre no. La sua gara è stata opaca contro il Como. Ci aspettiamo più continuità al terzo anno.

Conte e Spalletti hanno una grande personalità. Non è tanto su chi fanno giocare, ma sulla capacità di coinvolgere tutti i calciatori. Non posso dare una preferenza tra i due, sono alla pari. Vedo in Conte più di Spalletti un dna vincente maggiore, in quanto èp meno tortuoso nei processi mentali, dà più energia. Spalletti è più filosofo, è colui che crea la setta Zen e lui è il santone. Spalletti sul piano del gioco era più bello da vedere”.

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