
Repubblica, l'editoriale di Corbo: "Nel deserto del San Paolo si nasconde una verità scomoda"
Di seguito vi proponiamo l'editoriale del giornalista Antonio Corbo sulle colonne dell'edizione odierna de La Repubblica. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it.
Appuntamento nel deserto. Il Napoli torna a giocare in uno stadio semivuoto. Prima era una notizia. Non lo è più. Nel preoccupato silenzio del club si aprono i dibattiti. Dopo gli spettatori, possono allontanarsi gli sponsor. I registi tengono alti gli obiettivi delle telecamere per non inquadrare tribune sgombre. Scene da evitare. Deprimono i fatturati. E ne risente la squadra. Avanzano due interrogativi. Perché la seconda squadra della serie A rimane sola e cosa si fa per riportarla nel cuore dei tifosi? Registra 9 mila interventi il sondaggio di napoli.net con esiti sorprendenti. Prima causa: la scarsa credibilità del campionato crea disinteresse. Se i dati sono questi (44%) sembra un atteggiamento troppo orgoglioso e parziale. Il tifoso si allontana perché il Napoli ha perso 13 punti o perché la Juve ne conquista troppi in modo fortunoso o poco chiaro? Sembra che il pubblico addirittura voglia barare con se stesso. È un boomerang. L'amore per il Napoli non è ancora disamore se si attribuisce ogni colpa alla Juve. Ma i tifosi, per un eccesso di fede e di sfiducia nella regolarità del campionato, offrono ai giocatori un alibi grande quanto una scialuppa. L’ha capito Ancelotti che dopo lo 0-0 con il Torino lealmente indica le responsabilità della squadra. Se il modulo la porta a sprecare tante palle gol dov’è l’errore? È da bocciare il gioco che le produce o chi le fa svanire arrivando mollemente, deconcentrato al tiro? Milik, Insigne, Callejon, Zielinski che dicono? Oltre il quesito tecnico, rimane oscuro un lato della vicenda. Sorprende che la società ignori i rischi di questa fuga. L’infelice trattativa con il Psg incide sui risultati. Ora se ne contano i danni. Il club perdeva tempo nella speranza dell’offerta da Superenalotto, Allan si sentiva già a Parigi stracarico di soldi. Finora il giocatore si conferma professionista esemplare: ha recuperato il suo standard. Ma altri fantasticano fortune fiabesche. Dove, quando? L’Europa League offre un obiettivo: da stasera sapremo meglio chi davvero lo insegue. Non può essere il mercato l’unico piano industriale del Napoli. L’unico chiodo nella testa di alcuni. Il Napoli gioca nel deserto perché troppo presto ha interrotto i sogni del tifoso. Che brutto risveglio.