Undici partite da guardare
Maurizio Sarri, quando parla davanti alle telecamere o in conferenza stampa, non risulta mai banale. Anzi, il più delle volte è sempre molto
Maurizio Sarri, quando parla davanti alle telecamere o in conferenza stampa, non risulta mai banale. Anzi, il più delle volte è sempre molto chiaro e schietto nelle dichiarazioni che rilascia (parolacce a parte, ma vabbè). Su Adam Ounas, effettivamente, non ha mai lesinato bastone e carota: quando è stato il momento di elogiarlo, la parolina di incoraggiamento è arrivata ("E' un ragazzo molto giovane anche se sono sicuro che alla lunga avrà un'eccellente carriera"); quando il momento necessitava di uno sprone, o quantomeno di un avviso nei confronti di un ambiente che già lo aveva esaltato...lo 'stop' dal punto di vista verbale è stato perentorio:
RISCHIO REALE
Con la stagione che lentamente si sta avviando verso il momento clou, il rischio vero e proprio per Adam Ounas è che lo spazio, in fin dei conti, sia destinato a ridursi. Non ad azzerarsi, sia chiaro. Però risulta difficile pensare che il numero di minuti totalizzati - 332 in 12 presenze - possa aumentare a dismisura. Alla fine basta leggere un po' tra le righe, tra le parole dello stesso Sarri:
In un settore, quello offensivo, che vede titolari del posto tre ragazzi come José Callejon, Dries Mertens e Lorenzo Insigne, in panchina un jolly tattico come Piotr Zielinski (schierato a destra a Lipsia), un altro adattabile come Marko Rog (esterno destro per emergenza), nonchè un rientrante Arkadiusz Milik pronto a prendersi il posto da vice-Mertens, di spazio per Adam Ounas non sembra essercene molto. E' difficile sentenziare se a torto o a ragione, se effettivamente il franco-algerino sia riuscito a garantire a Sarri quell'equilibrio necessario per accumulare minutaggio. Certo è che quei dodici milioni totali per acquistarlo sembrano tanti. E con Zielinski e Milik a scalpitare dalla panchina, non sembrano esserci molte occasioni per giustificarli in campo.
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